Al Mada, fondo d’investimento marocchino controllato dalla famiglia reale e CNGR, gruppo cinese nella produzioni di materiali per le batterie agli ioni di litio, hanno annunciato la creazione di una joint-venture in Marocco finalizzata alla produzione di componenti fondamentali per la batterie elettriche. Si tratta di un accordo da 2 miliardi di dollari finalizzato alla trasformazione delle risorse naturali (cobalto, fosfato e manganese in particolare) in materiali utili per realizzate batterie e per riciclare componenti dalle batterie in disuso. Ad annunciare l’accordo è stata la stessa CNGR lo scorso 20 settembre
Il complesso industriale sarà situato a Jorf Lasfar, nella regione di El Jadida, in Marocco, e avrà una capacità produttiva sufficiente per 1 milione di auto elettriche. Come si legge in un nota del gruppo CNGR: “La posizione strategica e l’infrastruttura industriale relativamente completa di Jorf Lasfar forniranno buone condizioni per la costruzione e la produzione del progetto, aiutandolo ad assumere una posizione favorevole nell’agguerrita concorrenza dei materiali per batterie a livello globale e a costruire una base industriale avanzata di materiali per batterie nel mondo e nella regione pan-atlantica. Una forte alleanza per costruire una filiera verde, circolare e completa dell’industria automobilistica delle nuove energie”.
La scelta di Pechino è dettata dal fatto che il Marocco è uno dei principali produttori mondiali di cobalto e fosfati e ha risvolti strategici visto che dal Nord Africa potrà più facilmente accedere ai mercati europei.
“Il Gruppo Al Mada – si legge ancora nel comunicato – ha firmato un contratto di cooperazione con la CNGR e le due parti sfrutteranno appieno i rispettivi vantaggi, contribuendo ad accrescere l’influenza dell’Africa nell’industria globale delle nuove energie e ad avere un impatto più positivo sulla lotta al cambiamento climatico globale. La joint venture si impegnerà a garantire una produzione responsabile e sostenibile, a puntare sull’energia verde, a sfruttare appieno le risorse vantaggiose del Marocco”.