Cina. Sanzioni contro Lockheed e Northrop Grumman. “Vendono armi a Taiwan”

Sale ancora di grado la tensione tra gli Stati Uniti e la Cina, che ha deciso di usare l’arma delle sanzioni, ampiamente praticata dall’Occidente, contro i due colossi dell’industria per la difesa americana. Questa volta sulla lista nera di Pechino sono state iscritte Lockheed Martin e Northrop Grumman, accusate della vendita di armi a Taiwan.
Come ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, il Governo degli Stati Uniti “ha ripetutamente ignorato la ferma opposizione di Pechino e ha insistito nel fornire armi alla regione cinese di Taiwan, violando gravemente il principio della ‘Unica Cina’, il diritto internazionale e le norme fondamentali delle relazioni internazionali”. Per le autorità cinesi gli Stati Uniti “stanno seguendo sempre più la strada sbagliata e pericolosa di armare Taiwan”.
Negli ultimi giorni la Cina ha aumentato notevolmente la propria presenza militare intorno all’isola: il 14 settembre scorso Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato nelle ultime 24 ore un totale di 68 aerei e di 10 navi militari cinesi intorno all’isola.
Per la Russia, che ha sempre riconosciuto la politica della “unica Cina”, i piani nella regione dell’Asia e del Pacifico non soltanto degli USA, ma di tutta la NATO, rappresentano un “pericolo per la regione”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov, in una conferenza stampa dopo avere incontrato a Mosca il suo omologo birmano, Than Swe. “I piani evidenti della NATO di infiltrarsi qui (nella regione Asia-Pacifico, N.d.R.) e stabilire le proprie regole, pongono un particolare pericolo”, ha detto Lavrov.
Infine la nuova offensiva cinese nella guerra delle sanzioni contro gli USA avviene sullo sfondo del mistero che avvolge la scomparsa dalla scena pubblica del ministro della Difesa cinese, Li Shangfu, che secondo l’intelligence americana potrebbe essere “oggetto di un’indagine” e che “sia stato sollevato dalle sue funzioni”. Sarebbe il secondo caso di sconvolgimenti nel governo del presidente Xi Jinping, dopo la rimozione del ministro degli Esteri, Qin Gang.