Cina-Sri Lanka: accordo a sorpresa sulla ristrutturazione del debito

Ci si aspetta che Colombo in primis rimborserà la Cina che rappresenta il 52% del debito bilaterale dell'isola, mentre gli altri due creditori, il Giappone e l'India, dovranno mettersi in coda per riottenere il proprio denaro

La Cina ha annunciato a sorpresa di aver raggiunto con il Governo dello Sri Lanka, indebitato fino al collo, un’intesa provvisoria sullo “smaltimento” dei debiti accumulati nei confronti di Pechino, che ammontano al 52% dell’intero debito sovrano dell’isola. L’accordo potrebbe significare che gli altri creditori di Colombo dovranno ora mettersi “in coda” per richiedere la restituzione dei propri soldi.

A pochi giorni dall’inaugurazione a Pechino del Terzo Forum internazionale sull’iniziativa cinese “Belt and Road”, nota come “Nuova via della seta”, al quale il 17-18 di ottobre è prevista anche la partecipazione del presidente russo, Vladimir Putin, il ministero degli Esteri cinese ha annunciato che ancora a fine settembre la Export-Import Bank of China, gestita dallo Stato, aveva dato un primo via libera all’accordo sulla ristrutturazione del debito estero dello Sri Lanka. “Alla fine di settembre, la China EXIM Bank, in qualità di creditore ufficiale, ha raggiunto un accordo preliminare con lo Sri Lanka sullo smaltimento dei debiti legati alla Cina”, ha dichiarato Wang Wenbin, portavoce del Ministero, senza aggiungere altri dettagli.

L’accordo ha colto di sorpresa il Giappone e l’India, gli altri due maggiori creditori di quest’isola dell’Asia meridionale. Neanche il Fondo monetario internazionale (FMI) era al corrente dei colloqui segretissimi tra la Cina e lo Sri Lanka. Peter Brewer, che dirige il desk dello Sri Lanka presso l’FMI, ha dichiarato di “essere stato a conoscenza delle trattative che le autorità finanziarie dell’isola stavano portando avanti con i propri creditori, tra cui anche quelli  del Club di Parigi, ma non ne sapeva assolutamente niente che fosse già stato firmato un accordo con la EXIM Bank cinese”. Brewer ha inoltre sottolineato che “prima di firmare qualsiasi accordo sulla ristrutturazione del debito, il Fondo esamina con molta attenzione tutti gli accordi finanziari firmati da uno Stato-debitore”.

Vale a dire che la Cina ha “teso un tranello” ad altri due principali Paesi-creditori dello Sri Lanka, il Giappone e l’India in primis, che nei progetti dei loro rispettivi accordi sulla ristrutturazione dei debiti dello Sri Lanka volevano assolutamente includere una clausola secondo la quale “al Governo dello Sri Lanka sarebbe rigorosamente vitato di rimborsare prima di tutto i debiti contratti nei confronti della Cina”.

L’annuncio non migliorerà di certo né le relazioni tra la Cina e il Giappone, già da mesi ai ferri corti per il problema del rilascio delle acque decontaminate della ex centrale nucleare di Fukushima nell’Oceano Pacifico, né quelle con l’India, il principale rivale economico della Cina nell’Asia e nell’intero Sud Globale.