Pechino valuta un'“iniezione” di 142 miliardi di dollari nelle principali banche statali
Il Governo della Cina ha pubblicato un programma in 24 punti, destinato ad “ampliare l’occupazione, a garantire una più omogenea distribuzione del reddito e a tutelare i lavoratori autonomi”. L’obiettivo del piano governativo è di “contrastare il rallentamento della crescita economica” che mette in forse l’obiettivo del +5% fissato per l’economia cinese nel 2024.
Per l’esecutivo cinese l’occupazione rappresenta la “priorità assoluta per lo sviluppo socio-economico” della seconda maggiore economia mondiale. Il Governo ha dunque invitato le imprese statali a impegnarsi per assorbire la forza lavoro e a prevenire il rischio di una disoccupazione dilagante. “Rafforzeremo le linee guida sulla distribuzione di salari e di redditi all’interno delle imprese statali”, ha scritto nel programma tra l’altro il Governo cinese, promettendo inoltre “una serie di aumenti ragionevoli delle retribuzioni, e un sostegno prioritario – inclusa l’assegnazione di lotti – per gli operatori di mercato che contribuiscono significativamente alla creazione di posti di lavoro”.
Per rivitalizzare l’economia cinese il Governo sta valutando l’ipotesi di “iniettare” liquidità fino a 142 miliardi di dollari in sei maggiori banche del Paese, controllate dallo Stato, per “incrementare la loro capacità finanziaria di sostenere la ripresa economica” del Paese asiatico. La notizia è stata data dal quotidiano di Hong Kong “South China Morning Post”, che ha citato alcune fonti “molto informate”, precisando che l’Industrial and Commercial Bank of China, la China Construction Bank, l’Agricultural Bank of China, la Bank of China, la Bank of Communications e la Postal Savings Bank of China “potrebbero ricevere presto 14,2 miliardi di dollari ciascuna”.
Secondo le fonti “riservate” del quotidiano i “fondi per il finanziamento, il primo di questa portata dopo la crisi finanziaria del 2008, deriverebbero principalmente dall’emissione di nuovi titoli di Stato speciali”.
SI tratta di un’operazione piuttosto urgente dal momento che ad agosto rispetto all’analogo mese del 2023 “i profitti industriali della Cina sono crollati del 17,8%, segnando il più grande declino da inizio anno”. Secondo i dati annunciati dall’Ufficio nazionale di statistica (NBS) della Cina, “la scarsa domanda di mercato e gli eventi meteorologici estremi hanno influito negativamente sulla performance dell’industria cinese del mese scorso”. La NBS ha anche notato che nel periodo gennaio-agosto del 2024, gli utili delle industrie cinesi sono aumentati dello 0,5%, contro la crescita del 3,6% registrata nei primi sette mesi dell’anno”.