Negli ultimi anni la situazione economica della Germania è diventata una delle maggiori preoccupazioni per l’intera Unione europea. Secondo un’analisi del canale televisivo CNBS, la prevista recessione dell’economia tedesca “è legata in gran arte alla dipendenza esagerata dalla Cina”. Le recenti decisioni degli Stati Uniti riguardo alle restrizioni commerciali nei confronti della Cina hanno creato non pochi problemi, in primo luogo per le industrie tedesche che lavorano soprattutto per esportare.
Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale, nel 2023, tra tutti i Paesi del G7, l’unica economia soggetta a contrazione sarà quella tedesca. La Germania deve affrontare tutta una serie di sfide, tra cui le infrastrutture che vanno a rotoli, la “devozione” ai vecchi modelli del business, la burocrazia che si espande a macchia d’olio e l’invecchiamento della popolazione. Tutti questi fattori, dice la CNBC, trasformano la Germania, ex “locomotiva industriale” dell’Europa, in un “museo dell’industria e delle tecnologie”, mentre le autorità non sono in grado di lanciare riforme efficaci per risolvere i problemi. Come infine ha sottolineato il canale televisivo CNBC “neanche il ministero dell’Economia della Germania sembra credere in un possibile miglioramento della situazione neanche nel medio termine”.
Il 2 di settembre il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato che la Germania ha rinunciato una volta per tutte all’uso di energia atomica: “La Germania non tornerà mai più all’utilizzo delle centrali nucleari… Il problema dell’energia nucleare per la Germania è ‘Ein totes Pferd reiten’, come cercare di far cavalcare un cavallo morto”. Lo scorso aprile, tra le proteste dei diversi partiti politici tedeschi, in Germania sono state definitivamente “spente” le ultime tre centrali nucleari.