Conflitti: l’Austria rimarrà neutrale, non manderà armi all’Ucraina

La Germania accusa i partner: l’accoglienza dei rifugiati ucraini non è equamente distribuita tra gli Stati dell’Unione europea

Karl Nehammer

Lo scontro tra la Russia e l’Occidente ha preso una piega talmente brutta, che il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, ha voluto dichiarare che “nel conflitto tra la Russia e l’Ucraina l’Austria continuerà a essere neutrale”. Nel suo discorso al Consiglio europeo a Bruxelles Nehammer ha sottolineato che “l’Austria rimarrà un Paese neutrale e osserverà delle linee guida molto chiare. Questo significa che continueremo a inviare aiuti umanitari all’Ucraina ma non manderemo mai armamenti”, ha dichiarato il cancelliere.

La presenza dei cosiddetti “rifugiati ucraini”, la maggioranza assoluta dei quali proviene dalle regioni molto lontane dal fronte di battaglia e che hanno colto molto abilmente l’occasione unica del conflitto armato tra Mosca e Kiev per trasferirsi senza problemi in Europa, rappresenta un vero grattacapo per il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, secondo cui l’accoglienza dei rifugiati ucraini “non è equamente distribuita tra tutti gli Stati membri dell’Unione europea”.

Sempre al Consiglio europeo a Bruxelles Scholz ha detto che “la questione di chi deve fare cosa non è chiara. Germania, Polonia e Repubblica Ceca sono attualmente i Paesi che accolgono la maggior parte dei rifugiati. Ed è per questo che io e i miei colleghi abbiamo sollevato la questione con la presidente della Commissione. Se altri Paesi si impegneranno meno nell’accoglienza, allora la UE dovrà fornire più sostegno finanziario agli Stati che accetteranno più rifugiati. Questo per fornire adeguati sussidi e offrire loro un adeguato percorso di formazione professionale per essere inseriti nel mercato del lavoro”.

Le dichiarazioni di Scholz arrivano lo stesso giorno in cui in Germania il tribunale distrettuale di Colonia ha condannato un ragazzo quindicenne a quattro anni di carcere minorile perché ritenuto colpevole di “associazione a delinquere finalizzata all’omicidio”. Il ragazzo, secondo l’accusa, era entrato negli ambienti dell’islamismo radicale nell’autunno 2023. Già dopo poche settimane aveva concordato con un conoscente di commettere un attentato terroristico al mercatino di Natale di Leverkusen, nello Stato federale del Nordreno-Vestfalia. “In particolare, i piani prevedevano che l’imputato attraversasse il mercatino di Natale con un camion noleggiato per uccidere quanti più visitatori possibile, che considerava infedeli. Il presunto complice, originario del Brandeburgo, avrebbe dovuto filmare l’attentato’”, ha dichiarato il portavoce del tribunale a margine della sentenza.