COP29 a Baku: accordo per 300 miliardi di dollari all’anno

Andranno per affrontare le crisi nei Paesi più colpiti dal cambiamento climatico

È infine stato trovato un accordo dopo 13 interminabili giornate di negoziati nell’ambito della Conferenza sul clima COP29 che si è tenuta a Baku, in Azerbaigian. Saranno stanziati 300 miliardi di dollari all’anno che serviranno per rimediare alle devastazioni dovute agli effetti del cambiamento climatico e ad aiutare lo sviluppo della transizione energetica messi sul piatto dai Paesi sviluppati mentre i Paesi in via di sviluppo ne chiedevano 1,3 miliardi l’anno. Per arrivare a un documento finale che scontenta in definitiva un po’ tutti la Conferenza è stata allungata di un giorno.

Nel testo approvato c’è anche una”Roadmap da Baku a Belem”, dove nel 2025 si terrà la Cop30, su come raggiungere 1,3 mila miliardi di dollari l’anno in finanza climatica che sarebbe l’obiettivo da raggiungere entro il 2035.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha commentato con toni entusiasti: “Oggi alla Cop29, grazie in parte agli instancabili sforzi di una forte delegazione statunitense, il mondo ha raggiunto un accordo su un altro risultato storico. A Baku, gli Stati Uniti hanno sfidato i Paesi a fare una scelta urgente: consegnare le comunità vulnerabili a disastri climatici sempre più catastrofici o farsi avanti e mettere tutti noi su un percorso più sicuro verso un futuro migliore”.

Wopke Hoekstra, commissario europeo per l’Azione per il clima, ha definito i risultati dellaCOP29 “l’inizio di una nuova era. L’Unione Europea e i suoi Stati membri continueranno a svolgere un ruolo di primo piano in questo processo. Abbiamo lavorato attivamente con tutti i partecipanti per aumentare significativamente il volume dei finanziamenti. Abbiamo triplicato l’obiettivo di 100 miliardi di dollari e consideriamo questo obiettivo ambizioso, necessario, realistico e realizzabile”.

Una critica durissima, dopo l’approvazione, è arrivata dall’India che ha definito l’accordo “un’illusione ottica. Ci opponiamo alla sua adozione”, sulla stessa linea i commenti di molti dei Paesi in via di sviluppo come la Nigeria che spiegato come “Questa decisione è un insulto, una barzelletta”,  mentre  Diego Pacheco, rappresentate della Bolivia ha voluto sottolineare che “La finanza climatica non è carità, è una responsabilità dovuta da parte dei Paesi sviluppati”.