Il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale presso la Casa Bianca, John Kirby, ha annunciato quella che potrebbe diventare una svolta storica nei rapporti tesissimi tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord. Secondo Kirby “il presidente, Joe Biden, è pronto a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un senza precondizioni per discutere della denuclearizzazione della penisola coreana”.
L’annuncio è stato fatto poche ore dopo il summit nella residenza presidenziale di Camp David tra Biden, il presidente sudcoreano, Yoon Suk-yeol e il premier giapponese, Fumio Kishida.
Kirby ha sottolineato che gli Stati Uniti “avrebbero già proposto” un faccia a faccia tra i due leader ma da Pyongyang sarebbe arrivato un netto rifiuto. “Non hanno risposto positivamente a quell’offerta, ma è ancora sul tavolo. Siamo disposti a sederci e a negoziare senza precondizioni”, ha sottolineato infatti il portavoce della Casa Bianca senza però specificare quando la proposta è stata avanzata.
A differenza del suo predecessore, Donald Trump, che aveva incontrato Kim di persona ben tre volte, durante l’amministrazione di Joe Biden i rapporti tra i due Paesi sono scesi ai minimi storici. Negli ultimi tempi ci sono stati alcuni tentativi da parte di Washington di recuperare le relazioni attraverso i canali diplomatici, ma è la prima volta che arriva una proposta di incontro ai massimi livelli.
“Finora non ha mostrato alcun interesse”, ha detto Kirby in riferimento alla reazione del leader nordcoreano, ma “dobbiamo assicurarci di essere pronti sotto ogni altro aspetto a difendere i nostri interessi di sicurezza nazionale e quelli dei nostri alleati sudcoreani e giapponesi”, ha infine sottolineato Kirby, spiegando che “ciò significa mettere più capacità nella regione”.
E questo perché, secondo l’intelligence di Seul, la Corea del Nord starebbe preparando nuovi test di missili balistici intercontinentali e potrebbe addirittura lanciare in orbita un satellite spia tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, dopo che un simile tentativo era fallito lo scorso maggio.
Intanto il 15 agosto scorso Kim Jong-un ha confermato la propria “ferma intenzione” di sviluppare ulteriormente la cooperazione tecnico-militare tra Mosca e Pyongyang. Il discorso del leader nordcoreano è stato letto all’11a conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale. Secondo l’agenzia russa TASS Kim Jong-un, dopo aver “incontrato diverse volte” il ministro della Difesa russo, Serghej Shoigu, “ha espresso la sua valutazione su un cambiamento radicale dell’ambiente di sicurezza internazionale e sulla situazione politico-militare nella penisola coreana e ha sottolineato l’intenzione di sviluppare ulteriormente l’interazione tattica e strategica nonché la cooperazione tra i due Paesi nel campo della sicurezza della difesa”.