Corea del Nord: sarà avviata la produzione di massa di droni da guerra

Pyongyang condanna la nuova "strategia nucleare" degli Stati Uniti

Il presidente nordcoreano, Kim Jong-un, ha assistito ai test sulle prestazioni di vari droni da combattimento, organizzato per il leader dall’Istituto per i velivoli senza pilota dell’Accademia delle scienze della difesa. I test risalgono al 24 agosto ma l’agenzia di stampa ufficiale “Korean Central News Agency” (KCNA) ha diffuso la notizia due giorni più tardi, lunedì 26 agosto.

Come ha scritto KCNA i risultati dei test sono stati più che positivi: tutti i droni hanno seguito le rotte e le traiettorie di volo stabilite, hanno identificato e hanno distrutto tutti i bersagli designati, tra cui c’era un finto carro armato. Kim Jong-un ha espresso soddisfazione per i dati tecnici finora emersi e ha chiesto di intensificare l’attività di test, in modo da equipaggiare le forze armate con i droni il più presto possibile.

Durante un colloquio con i ricercatori dell’Istituto in seguito ai test, il presidente Kim Jong-un, apparentemente soddisfatto dalla performance dei droni nordcoreani, ha dichiarato che “è necessario sviluppare e produrre più ‘droni kamikaze’, insieme a quelli da ricognizione strategica e droni da attacco multiuso”. Kim Jong-un ha sottolineato che “oltre ai velivoli la Corea del Nord ha bisogno di ‘droni suicidi’ per gli attacchi sottomarini”.

Choe Son-hui

In precedenza la Corea del Nord ha annunciato che rafforzerà la propria capacità nucleare, in reazione alla nuova strategia nucleare degli Stati Uniti, approvata dal presidente uscente, Joe Biden. “La Corea del Nord aumenterà il potenziale delle proprie armi strategiche per far fronte a qualsiasi minaccia alla sicurezza che potrebbe derivare dal nuovo pericoloso piano di Washington”, ha dichiarato il ministro degli Esteri nordcoreano, Choe Son-hui, esprimendo “seria preoccupazione per la nuova dottrina degli Stati Uniti”.

Il ministro ha avvertito che Pyongyang aumenterà la produzione di armi nucleari per difendere la propria sovranità. “Gli sforzi dei Paesi del mondo per rafforzare le proprie capacità di difesa allo scopo di affrontare la crescente minaccia degli USA non possono essere un pretesto per un atteggiamento aggressivo e provocatorio”, ha sottolineato il capo della diplomazia nordcoreana, che aveva esplicitamente condannato l’incursione militare dell’Ucraina nella regione di Kursk, in Russia, bollando l’attacco “un atto imperdonabile di terrorismo appoggiato dagli Stati Uniti e dall’Occidente”.