Ore di tensione tra le forze dell’ordine e le guardie presidenziali, mentre i sostenitori di Yoon suk-Yeol non mollano: “Pronti a combattere per difenderlo”
La tensione politica a Seul, la capitale della Corea del Sud, è salita al punto massimo dopo il fallito tentativo di arrestare il presidente deposto della Corea del Sud, Yoon suk-Yeol. Intorno alle 08.00 (ora locale) di venerdì, 3 gennaio, una squadra del dipartimento anticorruzione, che sta coordinando l’indagine contro Yoon, è entrata nella residenza presidenziale nel tentativo di arrestare il presidente deposto, che in precedenza aveva ignorato tre convocazioni per un interrogatorio.
Le guardie presidenziali fedeli a Yoon, affiancate da molte centinaia dei sostenitori, radunati all’esterno del palazzo, hanno opposto resistenza alle forze dell’ordine. Secondo quanto riportato dai media sudcoreani, c’è stato un “tesissimo braccio di ferro tra gli agenti di polizia andati ad arrestare Yoon e le guardie del corpo del presidente”.
Per alcune ore Seul ha vissuto un nuovo drammatico episodio di caos, finito con l’annuncio degli inquirenti: è stato sospeso il tentativo di arrestare il presidente deposto Yoon suk-Yeol, accusato di alto tradimento. Gli investigatori hanno ancora tempo fino a lunedì, 6 gennaio, per eseguire il mandato d’arresto, emesso da un tribunale di Seul, che scade dopo sette giorni.
“Per quanto riguarda l’esecuzione del mandato di arresto oggi, è stato determinato che è materialmente impossibile a causa della continua impasse. Le preoccupazioni per la sicurezza del personale sul posto hanno portato alla decisione di fermare l’esecuzione”, ha annunciato l’Ufficio investigativo sulla corruzione della Corea del Sud (CIO) in un comunicato.
Da quando, il 31 dicembre, è stato emesso un mandato di arresto nei confronti di Yoon “per il tentativo di dichiarare nel Paese asiatico la legge marziale”, centinaia di sostenitori fedelissimi del presidente deposto si sono radunati nelle vicinanze del palazzo presidenziale, dicendosi pronti anche a combattere per difenderlo. Da parte sua anche Yoon in una lettera inviata nei giorni scorsi ai propri sostenitori ha promesso di “resistere fino alla fine”.