Corea del Sud: si teme una guerra commerciale con gli Stati Uniti

Il Governo di Seul elabora misure preventive per far fronte alle politiche commerciali protezionistiche del presidente eletto, Donald Trump

Kwon Young-se

Il ritorno del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, alla Casa Bianca il 20 gennaio prossimo, metterà in bilico la “storica amicizia” tra Washington e Seul, che teme una guerra commerciale da parte del 47mo presidente, noto per le sue politiche a sostegno dell’economia nazionale americana. Prima di tutto la Corea del Sud teme i dazi proibitivi che Trump potrebbe imporre alle esportazioni sudcoreane verso gli Stati Uniti. In questa situazione il Governo della Corea del Sud, che si trova in una profonda crisi politica dopo la destituzione del presidente Yoon suk-Yeol, ha annunciato l’adozione di una serie di “misure preventive”, volte a “fronteggiare gli eventuali cambiamenti nella politica commerciale degli Stati Uniti” che coincideranno con il rientro di Trump alla Casa Bianca.

L’economia della Corea del Sud si è trovata “tra l’incudine e il martello” di un grave conflitto commerciale tra la Cina e gli Stati Uniti, che mette a rischio la catena di approvvigionamento globale di cui Seul è una parte integrante. Durante un incontro straordinario con il gabinetto dei ministri, il presidente ad interim del Partito di governo del potere dei popolari (PPP), Kwon Young-se (nella foto), ha dichiarato che “per superare il cambiamento che accompagnerà il secondo mandato di Trump, devono essere adottate misure complete in modo rapido”.

Come scrive la stampa sudcoreana “sotto la presidenza di Kwon Young-se e del ministro delle Finanze, Choi Sang-mok, si terrà un incontro speciale sulle questioni economiche in sospeso per tracciare misure contro le eventuali politiche tariffarie dell’amministrazione Trump e il suo piano di abrogare l’Inflation Reduction Act firmato dal presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, di cui beneficiano anche le grandi aziende sudcoreane attive negli Stati Uniti”.

E questo perché ancora prima di insediarsi alla Casa Bianca Trump ha dichiarato di “voler imporre un dazio lineare del 20% su tutte le esportazioni verso gli USA, e fino al 60-100% sui beni esportati dalla Cina”.

Come primo passo straordinario la Commissione commerciale coreana ha stanziato 10.000 miliardi di won (6,85 miliardi di dollari circa) per “stabilizzare le catene di approvvigionamento del Paese” e “per ridurre le interruzioni causate dalle tensioni geopolitiche”. Nella situazione in cui i produttori sudcoreani continuano a perdere cifre astronomiche, a causa di adesione di Seul alle sanzioni occidentali  contro la Russia, il Governo sudcoreano tenterà di diversificare i mercati di destinazione dell’export, rafforzando la cooperazione commerciale con gli Emirati Arabi Uniti, l’Africa e l’America Latina, dove saranno stabilite partnership strategiche per i cosiddetti “minerali critici”, con la Tanzania e il Cile.