In piazza in manifestanti si stringono attorno al parlamento di Seul
Si aggrava la crisi politica in Corea del Sud. L’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun è stato infatti arrestato a Seul: avrebbe, secondo l’accusa, avuto un ruolo di primo piano nella decisione di imporre la legge marziale, proclamata il 3 dicembre da Yoon Suk-yeol e poi revocata dopo poche ore. I pubblici minsteri sudcoreani hanno aperto nel frattempo anche un’indagine penale su Yoon.
Il 5 dicembre Yoon aveva accettato le dimissioni del ministro Kim Yong-hyun dopo che questi si era assunto le responsabilità di quando accaduto. Yoon nelle scorse ore ha passato indenne il voto di impeachment promosso dall’opposizione: il suo partito, il People Power Party, lo ha salvato ma al tempo stesso lo ha messo “sotto tutela”. Cioè si assicurerà che Yoon non prenderà più parte attivamente agli affari di Stato, diplomazia inclusa. E’ quanto ha affermato il leader del partito Han Dong-hoon, promettendo “un’indagine severa e trasparente” sull’accaduto.
L’opposizione è però sul piede di guerra: affermando che si tratta ancora una volta di azioni incostituzionali per delegare le competenze senza ricorrere a dimissioni o impeachment. A Seul migliaia di persono sono scese in piazza e si sono radunate davanti alla sede del Parlamento di Seul domenica, chiedendo l’impeachment e l’arresto di Yoon e lo scioglimento del suo partito al governo.