Continua a salire di grado la tensione tra l’Alleanza nordatlantica e la Russia, che accusa l’Occidente di un coinvolgimento diretto e sempre più pericoloso nel conflitto armato in Ucraina.
Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, in un’audizione alla commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo, il 7 settembre a Bruxelles, ha spiegato quali motivi avrebbero spinto la Russia a lanciare un’operazione militare contro l’Ucraina il 24 febbraio del 2022.
“Nell’autunno del 2021 – ha raccontato Stoltenberg – il presidente russo Vladimir Putin ci inviò una bozza di trattato: voleva che la NATO firmasse l’impegno a non allargarsi più. Questo è quello che ci ha mandato: naturalmente non lo abbiamo firmato”. Secondo Stoltenberg quella di fermare l’avvicinamento delle strutture militari della NATO ai confini della Russia “era la precondizione (di Mosca) per non invadere l’Ucraina”. La Russia, ha sottolineato il segretario generale della NATO, “voleva anche che rimuovessimo le infrastrutture militari spiegate in tutti i Paesi entrati dal 1997, il che voleva dire che avremmo dovuto rimuovere la NATO dall’Europa Centrale ed Orientale, introducendo una membership di seconda classe. Lo abbiamo rifiutato e lui è andato alla guerra, per evitare di avere confini più vicini alla NATO”.
Nel 1990 il presidente sovietico, Mikhail Gorbaciov, durante il processo della riunificazione della Germania aveva chiesto al presidente degli Stati Uniti, George Bush, e al segretario di Stato di allora, James Baker, delle esplicite garanzie di non allargamento della NATO verso i Paesi dell’est europeo, in quell’epoca tutti membri del Patto di Varsavia.
Lo scorso luglio, in un’intervista telefonica, l’ex segretario di Stato USA, Henry Kissinger, ha ammesso che a Mikhail Gorbaciov era stato effettivamente promesso di non espandere l’Alleanza nordatlantica verso est, ma che si trattava di una promessa verbale, non registrata da nessuna parte. “So che è vero, ma non è mai stato messo per iscritto. Quindi abbiamo ragione a dire che non c’era un impegno formale. Ma faceva parte dell’impegno del segretario (di Stato USA) Baker”, ha detto il famoso politico che il 27 maggio ha compiuto i 100 anni d’età.
Vale a dire che le preoccupazioni del Cremlino per la sicurezza della Russia non sono mai state ascoltate. E la situazione si aggrava di giorno in giorno dal momento che la NATO ha preso seriamente in considerazione l’ingresso nell’Alleanza dell’Ucraina. “L’Ucraina non è mai stata così vicina all’adesione alla Nato. Ciò riflette la realtà politica secondo cui le nazioni sono nazioni sovrane progettate da sole. E l’Ucraina ha ovviamente il diritto di decidere la propria strada e spetta all’Ucraina e agli alleati della NATO decidere quando l’Ucraina diventerà membro. La Russia non può porre il veto all’adesione di alcuno Stato sovrano e indipendente”, ha detto Stoltenberg ai parlamentari europei.
E già nel 2023 i vertici della NATO si aspettano che gli alleati aumentino la spesa in difesa in media ancora dell’8 per cento. Secondo Stoltenberg “si tratta del più grande aumento di spesa in decenni ma è necessario, perché quando le tensioni aumentano si deve investire in sicurezza”.