Cremlino: riceviamo segnali positivi dalla squadra di Trump

Il ministro degli Esteri della Federazione Russa, Serghej Lavrov: “La tregua con l’Ucraina adesso è inutile. Speriamo che Trump capisca le vere ragioni dell’operazione militare russa in Ucraina”.

Serghej Lavrov

La Russia non pone condizioni per trattare con Kiev. Ma una tregua ora sarebbe inutile. E Mosca spera che il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, “capisca le ragioni” della operazione militare russa in Ucraina.

In un’intervista, rilasciata all’agenzia stampa TASS, il ministro degli Esteri della Federazione Russa, Serghej Lavrov (nella foto), ha spiegato perché dopo la proposta russa di una tregua natalizia, respinta da Kiev, “un cessate il fuoco in Ucraina a questo punto non porterebbe a nulla, mentre sono necessari degli accordi affidabili”.

Un condizione posta dalla Russia “sine qua non” prima di mettersi al tavolo delle trattative di pace “l’Ucraina deve far svolgere le elezioni presidenziali per avere un leader legittimo al posto di Volodymyr Zelensky, il cui mandato presidenziale era scaduto ancora nel maggio del 2024”.

“Quando ci viene detto che la Russia propone delle precondizioni (per i colloqui di pace, N.d.R.), rispondo che non si tratta di precondizioni ma piuttosto di richieste sensate e ragionevoli, che ciò che è stato concordato in precedenza (durante i colloqui a Istanbul nel 2022, N.d.R.) venga messo in pratica”, ha detto il capo della diplomazia russa. Infine, Lavrov ha fatto sapere, che Mosca “comincia a ricevere dei segnali” dalla squadra del presidente eletto Usa, Donald Trump, sull’interesse per la ripresa del dialogo: “Questo è assolutamente ragionevole e normale”, ha sottolineato Lavrov, che ha detto di sperare che “la futura amministrazione Trump analizzi fino in fondo e comprenda le ragioni che hanno portato all’operazione militare russa in Ucraina”.