Come se non bastasse la crisi del Mar Rosso, i cui effetti si sono già fatti sentire sulle industrie, ora l’Austria mette nuove limitazioni alla circolazione dei mezzi pesanti, strozzando ulteriormente la logistica italiana.
Nonostante l’annunciato ricorso del governo di Roma alla Corte di giustizia europea, Vienna ha ulteriormente aumentato i limiti alla circolazione dei Tir lungo l’asse autostradale del Brennero, essenziale via di comunicazione per il traffico delle merci tra Italia, Germania e resto d’Europa via Austria. Il ministero della Mobilità austriaco ha messo nuove limitazione al transito dei tir lungo le due autostrade che attraversano il Tirolo: dal 13 gennaio al 9 marzo ogni sabato, dalle 7 alle 15 i mezzi con massa superiore a 7,5 tonnellate.
I porti italiani di Genova e Trieste nel frattempo iniziano a risentire della crisi del Mar Rosso che ha portato le grandi società di trasporto marittimo a evitare il Canale di Suez, cruciale via di comunicazione tra Asia, Mediterrano ed Europa. Le navi circumnavigano l’Africa e a quel punto sono incentivate a puntare direttamente verso il nord Europa e i grandi porti di Rotterdam, Anversa e Amburgo evitando così quelli italiani e mediterranei.
“Il rischio escalation a Bab-al-Mandeb, uno dei checkpoint più strategici nell’economia globale, potrebbe ridurre l’importanza del Mediterraneo nelle rotte marittime internazionali – ha spiegato ad Adnkronos Massimo dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo – L’aggravarsi della situazione sicuritaria nella regione costituisce un serio rischio per le aziende italiane, soprattutto per le pmi (…) si profilano rischi legati all’aumento dei costi di produzione dovuti alla scarsa disponibilità di materie prime, in particolare quelle provenienti da Cina e India”.
Un ulteriore problema che ha ripercussioni globali è il contemporaneo funzionamento ridotto del Canale di Panama che continua a battere record di minimi d’acqua. La siccità che imperversa nella zona ormai da ottobre rende difficoltoso l’approvvigionamento di acqua dai laghi che alimentano le chiuse. La via che collega Oceano Pacifico e Atlantico è al 66% della sua capacità, le aste per accaparrarsi i pochi slot disponibili sono arrivati addirittura a prezzi superiori al milione di dollari.
Tornando all’Italia, a settembre una frana aveva interrotto per giorni il traffico merci attraverso il Frejus, uno dei due collegamenti alpini tra Italia e Francia. L’altro, il tunnel del Monte Bianco, è stato chiuso per manutenzione per 9 settimane e rimarrà chiuso per lo stesso motivo un paio di mesi ogni anno per i prossimi 18 anni.
L’Italia è così sotto scacco con, da una parte la difficoltà di far arrivare merci dall’Asia, dall’altro quella di farle uscire lungo le congestionate direttrici alpine.