Crisi idrica a Istanbul

Le autorità turche hanno esortato gli abitanti della maggiore città del Paese a risparmiare “ogni preziosa goccia d’acqua che scorre dal rubinetto”

Il Dipartimento delle risorse idriche di Istanbul (ISKI) suona l’allarme: la più grande città della Turchia rischia di rimanere completamente senza l’acqua tra soli 57 giorni. Malgrado le piogge torrenziali che lo scorso mese si erano abbattute sulla provincia di Istanbul, allagando interi quartieri di questa città con più di 16 milioni di abitanti, alla fine di ottobre delle 10 riserve artificiali che riforniscono Istanbul di acqua, sette si sono prosciugate quasi completamente, mentre i tre rimanenti sono riempiti al 44% della loro capacità massima. La disponibilità complessiva di acqua è scesa dal 48,5% in aprile al 20,6% questo mese. Secondo le previsione del Centro meteorologico della Turchia “per i prossimi 10 giorni piogge non sono previste mentre le temperature diurne oscilleranno tra i 22 e i 24 gradi centigradi”.

In settembre le autorità municipali di Istanbul avevano preso la decisione drastica: per circa due mesi è severamente vietato usare acqua per l’irrigazione dei gardini e dei parchi privati. In molte province della Turchia è stata proclamata l’emergenza per la siccità e le autorità hanno chiesto agli abitanti di Istanbul e di alcune altre province di ridurre il loro consumo di acqua. Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, ha esortato gli abitanti della città a risparmiare “ogni preziosa goccia d’acqua che scorre dal rubinetto” per non dover ricorrere ai razionamenti forzati come era già accaduto diverse volte in passato. Gli abitanti di Istanbul sono stati inoltre invitati a “fare docce più brevi possibile”, poiché circa il 70% del consumo di acqua nella loro città è attribuito all’uso dei servizi igienici.

Gli approvvigionamenti idrici per una città come Istanbul sono davvero problematici mentre la qualità di acqua che esce da rubinetto lascia molto a desiderare. Secondo la gente locale a Istanbul nessuno beve l’acqua di rubinetto. Per strade si vedono centinaia di scooter che portano delle enormi taniche di acqua presso le abitazioni. Anche le famiglie più povere, che con la svalutazione della lira e l’inflazione davvero galoppante devono stare molto attenti al proprio budget, sono costrette a acquistare acqua in bottiglia. È tipico per Istanbul, per Ankara e insomma per tutti i maggiori centri abitati della Turchia vedere per strada centinaia di piccoli chioschetti, che vendono bottigliette d’acqua da mezzo litro, anche refrigerate, a prezzi estremamente contenuti. Sono aperti fino a tarda notte, mente alcuni proprietari lavorano 24 ore su 24.