Cuba vive una crisi senza fine. Le condizioni negli ultimi tempi sono ancora peggiorate: nelle strade si vedono code infinite davanti ai negozi e l’energia è razionata. Scarseggiano benzina, gasolio (utilizzato per produrre energia elettrica) e il prezzo al barile in crescita non facilita certo la situazione. Venezuela e Messico hanno drasticamente ridotto le forniture di idrocarburi e fino a che la situazione non migliorerà l’unica ricetta del Governo è: razionare.
Nel frattempo l’inflazione, in particolare realtiva ai generei alimentari, è alle stelle e per la maggior parte della popolazione è difficile mettere in tavola più di un pasto al giorno. Secondo quanto riporta Il Manifesto, il Governo ha fatto sapere di non avere i fondi per acquistare cibo sul mercato estero.
Crisi economica, alimentare, sociale a cui si aggiunge la crisi energetica e un sistema economico tradizionalmente inefficiente stanno creando quella che è forse la più dura crisi di sempre del paese caraibico.
A peggiore il tutto è, chiaramente, l’embargo: come sostenuto dal presidente cubano Miguel Díaz-Canel in un un’intervista riportata dall’ANSA: “Gli Stati uniti ci stanno asfissiando. Ci hanno messo in una situazione di massima pressione, di asfissia economica, per provocare il crollo della Rivoluzione, per spezzare l’unità tra la leadership e il popolo”.
Secondo quanto spiega il leder del Paese, che nel 2018 è succeduto a Raul Castro, Cuba non è riuscita a risollevarsi dopo la pandemia e l’intensificazione dell’embargo sotto l’amministrazione di Donald Trump ha peggiorato ulteriormente la situazione.