Dall’economia all’Ucraina, alla Cina e all’Italia: la maxi conferenza stampa di Vladimir Putin

Il presidente russo: piena disponibilità a incontrare e parlare con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump.

Vladimir Putin

Nel 2023-2024 l’economia russa è cresciuta dell’8 per cento. Lo ha annunciato giovedì, 19 dicembre, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin (nella foto), durante la sua tradizionale conferenza stampa di fine anno. “La Russia deve mantenere il ritmo e la qualità dell’economia. In due anni l’economia russa è cresciuta dell’8 per cento”, ha sottolineato il presidente russo. Putin ha anche dichiarato che di recente le istituzioni finanziarie ed economiche internazionali hanno assegnato alla Russia il prestigioso primato della crescita economica tra i Paesi europei.

La crescita economica della Russia sarebbe stata molto più elevata, qualora il Paese non fosse stato costretto ad aumentare le sue spese per la sicurezza e la difesa. Secondo Putin quasi tutti i Paesi membri della NATO sono in guerra con la Russia: “Quasi tutti i Paesi della NATO sono in guerra contro di noi – ha detto il presidente russo -. In questa situazione per i Paesi della NATO, il 3% del PIL destinato alla spesa militare potrebbe non essere sufficiente se il costo dei prodotti continua ad aumentare”, ha notato Putin secondo il quale “un proiettile per l’artiglieria da 155 millimetri che due anni fa costava 2.000 euro, ora ne costa 8 mila. Un prezzo quadruplicato. Se questa tendenza proseguirà allo stesso ritmo, allora non solo il 2% per la spesa per la difesa – su cui il neoeletto presidente americano Donald Trump ha sempre insistito e sta insistendo – non sarà abbastanza per i Paesi della Nato, ma non basterà nemmeno il 3 per cento”.

In questo pesante contesto internazionale la Russia farà di tutto per garantire la sicurezza propria e del suo alleato più stretto e fidato, la Bielorussia. “Se ci saranno delle minacce verso la Bielorussia, allora la Federazione Russa lo considererà alla stregua di minacce contro la Russia stessa. Faremo tutto il possibile per garantire la sicurezza della Bielorussia. Lo stiamo facendo in coordinamento con la leadership bielorussa, in coordinamento con il presidente della Bielorussia, Aleksandr Grigorievich Lukashenko. E credo che questa sia una componente molto importante della strategia nucleare aggiornata della Federazione Russa”, ha dichiarato il presidente russo.

Vladimir Putin: “Abbiamo sempre detto che siamo pronti sia per i negoziati che per i compromessi con l’Ucraina”.

Sul piano del conflitto militare tra la Russia e l’Ucraina, Putin ha sottolineato che la Russia è pronta a negoziare con l’Ucraina ma anche l’altra parte deve essere pronta sia a dialogare che scendere ai compromessi costruttivi. “Abbiamo sempre detto che siamo pronti sia per i negoziati che per i compromessi. È solo che l’altra parte si è rifiutata di negoziare. Siamo sempre pronti. Il risultato di questi negoziati è sempre un compromesso. È necessario che l’altra parte sia pronta sia per i negoziati che per i compromessi”, ha detto Putin, puntando il dito accusatore contro l’ex primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson. “Nel 2022 ha convinto Kiev a continuare a combattere, ma presto non ci saranno più persone disposte a farlo”, ha aggiunto il presidente russo.

Per Putin non è molto chiaro con chi trattare a Kiev. Il mandato presidenziale di Zelenskij è scaduto da mesi, perciò la Russia avvierà dei negoziati con Zelenskij soltanto se quest’ultimo indirà elezioni e sarà confermato come presidente legittimo dell’Ucraina. “Se qualcuno va alle urne e ottiene legittimità, siamo pronti a parlare con chiunque, compreso Zelenskij”, ha detto Putin, secondo cui “la Russia non ha precondizioni per avviare dei negoziati con l’Ucraina, ma firmerà dei documenti di pace sono con il legittimo leader dell’Ucraina”. Vale a dire che Mosca “è pronta a negoziare sulla base degli accordi raggiunti” nella primavera del 2022 a Istanbul ma “tenendo conto della situazione sul terreno”.

Vladimir Putin e Silvio Berlusconi

Per quanto riguarda le relazioni internazionali, Putin ha sottolineato la disponibilità a incontrare e parlare con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump: “Sono pronto per questo (parlare con Trump) in qualsiasi momento. Sarò pronto per l’incontro, se lo vorrà”, ha detto il presidente russo, ricordando “di non vedere Trump da più di quattro anni”.

Sul piano delle relazioni con la Cina, Putin ha detto che i due Paesi-amici non stanno facendo nulla che sia contrario ai loro interessi nazionali. “Non stiamo facendo nulla che sia contrario ai nostri interessi, ma stiamo facendo molto per soddisfare gli interessi sia del popolo cinese che di quello della Federazione Russa”, ha detto Putin, sottolineando che “tutto ciò che facciamo si basa sulla completa fiducia reciproca”. Il volume degli scambi commerciali tra la Russia e la Cina cresce di anno in anno e nel 2024 dovrà raggiungere secondo varie stime quota 220-240 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda la Siria la situazione non è facile: la Russia spera che nel Paese si instaurino la pace e la tranquillità. “Oggi la situazione nella Repubblica araba siriana non è ovviamente facile. Ci auguriamo vivamente che in quel Paese arrivino la pace e la tranquillità”, ha detto Putin, ricordando il fatto secondo cui “la Russia è intervenuta militarmente in Siria affinché non si creasse un’enclave terroristica, come quella in altri Paesi”, mentre la caduta dell’ex presidente siriano, Bashar al Assad, non può essere considerata “una sconfitta della Russia”.

“In generale, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi in Siria”, ha detto Putin, rivolgendosi ai giornalisti presenti nella sala: “Voi (i giornalisti occidentali) volete presentare tutto ciò che sta accadendo in Siria come una sorta di fallimento, una sconfitta per la Russia, vi assicuro che non è così”, ha detto Putin.

Infine nella parte “internazionale” della conferenza stampa, un “capitolo” speciale Putin ha voluto dedicare all’Italia. Il leader russo lo ha fatto il giorno in cui il colosso russo dell’energia, Gazprom, ha consegnato il suo primo carico di gas naturale liquefatto (GNL) all’Italia dall’impianto russo “Portovaya” vicino a San Pietroburgo, sul Mar Baltico. La nave gasiera “Cool Rover” è arrivata al terminale FSRU Toscana nel porto di Livorno. L’impianto per la produzione di GNL “Portovaya”, che è di dimensioni relativamente piccole ha una capacità annua di 1,5 milioni di tonnellate. È entrato in funzione nel settembre 2022, mentre i primi carichi di GNL sono stati forniti alla Turchia, alla Grecia e alla Cina.

Il popolo russo sente, ha detto Putin, che la società italiana prova “una certa simpatia” per la Russia, “e il sentimento è reciproco”. Nonostante quello che sta accadendo oggi, “sentiamo che all’interno della società italiana c’è una certa simpatia per la Russia, proprio come noi proviamo una certa simpatia per l’Italia”, ha detto il presidente russo, che voluto ricordare il ruolo per lo sviluppo dell’amicizia italo-russa dell’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che secondo Putin “ha fatto molto” per lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi. Putin ha menzionato Berlusconi fra i “leader mondiali scomparsi” che hanno contribuito all’avanzamento dei rapporti con la Russia. Oltre all’ex presidente del Consiglio italiano, il titolare del Cremlino ha nominato l’ex cancelliere tedesco, Helmut Kohl, e l’ex presidente francese, Jacques Chirac. “Se parliamo di leader mondiali scomparsi, allora ho avuto contatti, non così stretti, ma comunque per un periodo piuttosto lungo, con il cancelliere della Repubblica Federale Tedesca, il signor Kohl”, ha detto Putin aggiungendo che Kohl ha fatto molto per la sua patria ed è stato un importante politico a livello mondiale. Riguardo all’ex presidente francese, Jacques Chirac, Putin ha sottolineato che si trattava di una persona con una cultura enciclopedica: “Era una persona molto corretta e galante, ho anche imparato molto da lui”, ha aggiunto il presidente russo. Riguardo a Berlusconi, Putin ha infine osservato che l’ex premier italiano “ha fatto molto, proprio come Chirac”, per lo sviluppo delle relazioni bilaterali “costruttive e amichevoli” con la Russia.