I provvedimenti dopo una settimana di disordini, per i Tories il primo ministro ha agito in ritardo
“Qualunque sia la motivazione, questa non è una protesta, è pura violenza e non tollereremo attacchi alle moschee o alle nostre comunità musulmane. La piena forza della legge sarà applicata a tutti coloro che saranno identificati come partecipanti”. Sono le parole di Keir Starmer pronunciata dopo che il primo ministro britannico è stato in riunione con le forze di polizia. Da ormai una settimana disordini sono divampati in varie città della Gran bretagna e hanno portato all’arresto di 378 persone.
Tutto era iniziato il 30 luglio dopo alcuni post sui social media che individuavano l’autore della strage di Southport (tre bambine morte accoltellate e varie ferite durante il corso di danza) in un islamista radicale appena arrivato illegalmente in Gran Bretagna. La polizia aveva subito affermato che il 17 enne sospettato della strage fosse nato in Gran bretagna dove i genitori si erano trasferiti dal Ruanda.
Secondo il ministro degli Interni Yvette Cooper i rivoltosi si sono sentiti “incoraggiati a fomentare l’odio razziale” e la stessa polizia accusa le fake news circolate online come il carburante che ha fatto divampare le proteste che hanno visto negozi saccheggiati, moschee assaltate così come attività commerciali di asiatici, auto date alle fiamme e aggressioni a individui appartenenti a minoranze etniche. A fomentare l’odio anche personaggi “famosi” come Stephen Yaxley-Lennon (noto come Tommy Robinson) già a capo della English Defence League anti-Islam, che su X ha 875.000 follower ed è stato accusato di diffondere disinformazione. Lo stesso Elon Musk si è espresso sul tema dicendo: “La guerra civile è inevitabile”, facendo riferimento al problema dell’immigrazione fuori controllo. Starmer attraverso il suo portavoce ha spiegato che il commento di Musk non era “giustificato”.
Starmer ha anche garantito protezione alle comunità musulmane promettendo il dispiegamento di forze di polizia specializzate ma senza ricorrere alle forze armate. Saranno inflitte “condanne rapide” tramite le corti di giustizia ai responsabili delle peggiori violenzeche il Regno unito vede da oltre un decennio.