Divergenze tra gli USA e la UE sulle sanzioni contro il Kazakhstan

Aumentano i rischi delle sanzioni secondarie per le banche e le società del Kazakhstan, che aiutano la Russia a evadere le sanzioni occidentali. Lo ha dichiarato il 25 aprile scorso la consigliera del ministro delle Finanze degli Stati Uniti, Elizabeth Rozenberg. “I rischi sia per lo Stato del Kazakhstan, che per le sue banche e le società, sono in costante aumento”, ha sottolineato la Rosenberg. Alcuni giorni fa il Governo di questa repubblica ex sovietica dell’Asia Centrale ha dichiarato che “non aiuterà la Russia ad aggirare le sanzioni, imposte dall’Occidente”.

Invece l’Unione Europea ha annunciato che non intende introdurre delle sanzioni contro il Kazakhstan per la sua eventuale collaborazione con il Cremlino.

Come ha dichiarato l’Ambasciatore speciale della UE per la politica sanzionatoria, David O’Sullivan, durante la sua recente visita ad Astana, la capitale kazakha,  “Bruxelles riconosce lo stato speciale delle relazioni storiche tra il Kazakhstan e la Federazione Russa. Non c’è alcun motivo per introdurre delle sanzioni di secondo grado contro il Kazakhstan”.