Nell’ambito della normalizzazione delle relazioni politiche ed economiche bilaterali, l’Egitto e la Turchia, oltre al ritorno degli ambasciatori nei rispettivi Paesi, discutono anche di un notevole aumento del commercio bilaterale, che “può e deve raggiungere quota 20 miliardi di dollari l’anno”.
Lo ha dichiarato al quotidiano Dünya Mustafa Denizer, presidente del Consiglio per il business tra Turchia ed Egitto (Deik). Oltre all’aumento fino a 20 miliardi di dollari dell’interscambio economico-commerciale, la Turchia e l’Egitto stanno analizzando le prospettive di un drastico aumento degli investimenti reciproci nei settori che vanno dal commercio al minuto, all’energia, all’industria leggera, alla produzione di elettrodomestici e ai trasporti. “I rapporti tra i nostri due Paesi che negli ultimi 10 anni sono stati in stallo si stanno migliorando velocemente”, ha sottolineato Denizer, secondo il quale “nel biennio 2023-2024 le società turche investiranno in Egitto come minimo 500 milioni di dollari”.
Secondo i dati dell’Istituto per le statistiche della Turchia (Tüik), le esportazioni dei prodotti e dei servizi dalla Turchia verso l’Egitto nel 2019 sono state pari a 3,32 miliardi di dollari, per scendere a 2,95 miliardi nel 2020. Grazie alla normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi nel 2021 l’interscambio è salito a quota 4,03 miliardi di dollari, mentre per il 2023 ci si aspetta un risultato da record pari a 10 miliardi di dollari.
Il 4 luglio scorso l’Egitto e la Turchia hanno annunciato il “ripristino completo dei rapporti diplomatici” e hanno nominato nuovi ambasciatori nei rispettivi Paesi.
“Le relazioni tra la Turchia e l’Egitto continueranno a migliorare dopo che oggi sono stati nominati nuovi capi delle missioni diplomatiche, una tappa importante nel processo di normalizzazione dei rapporti tra i nostri due Paesi”, ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, secondo il quale “Ankara e Il Cairo non possono permettersi di restare separati a causa delle loro relazioni a livello storico, geografico, culturale, religioso e strategico”.
La rottura tra la Turchia e l’Egitto avvenne quando l’attuale presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, all’epoca ministro della Difesa, nel giugno-luglio 2013 guidò la rivoluzione popolar-militare che pose fine al controverso anno di Governo dei Fratelli musulmani, di cui Ankara è sostenitrice e che avevano preso il potere alle prime elezioni seguite alla caduta del trentennale autocrate, Hosni Mubarak. Il processo di ravvicinamento tra l’Egitto e la Turchia era in corso dal maggio 2021, quando ci fu la visita al Cairo di una delegazione turca, incaricata di discutere di una possibile normalizzazione dei rapporti.