NATO: la crisi nel Mar Rosso ha grandi conseguenze in vari punti del mondo
Il conflitto nel Mar Rosso sta avendo un “impatto devastante” sull’economia egiziana. Dall’inizio degli attacchi degli houthi dello Yemen contro le navi commerciali nell’autunno del 2023, l’Egitto ha subito perdite finanziarie superiori a 8 miliardi di dollari. Come ha dichiarato il ministro degli Esteri dell’Egitto, Badr Abdelatty (nella foto), “l’escalation del conflitto nel Mar Rosso rappresenta una seria minaccia alla libertà di navigazione. L’Egitto, con il Canale di Suez, è il Paese più colpito, perdendo oltre 600 milioni di dollari al mese”.
In questo contesto il capo della diplomazia egiziana ha ribadito però che la stabilità regionale è imprescindibile per garantire sicurezza e prosperità condivise: “La supremazia militare non porterà pace. Solo il riconoscimento dei legittimi diritti dei popoli palestinese, libanese e di tutta la regione potrà costruire una pace duratura”, ha dichiarato Badr Abdelatty, aggiungendo che il “rispetto del diritto internazionale è l’unica strada percorribile”.
Per Giuseppe Cavo Dragone, ex capo di Stato maggiore delle forze armate italiane e attualmente presidente designato del comitato militare della NATO, la crisi nel Mar Rosso ha grandi conseguenze in vari punti del mondo: “Nel mese di settembre 2024 è stata registrata una riduzione del 62% del commercio che passa attraverso il Canale di Suez, poiché le aziende hanno deciso di optare per altre rotte e questo ha dato un vantaggio alla Russia e alla Cina”, ha sottolineato Cavo Dragone.
Un approfondimento di Riccardo Fallico sull’impatto globale del blocco del Canale di Suez