Il Governo egiziano vara un nuovo programma per aumentare la generazione di energia elettrica
Le tensioni geopolitiche nel mondo che ostacolano il commercio internazionale, più la drammatica penuria di valute pregiate, tutti questi fattori hanno costretto il Governo dell’Egitto a rivedere al rialzo i prezzi dei carburanti. La Commissione governativa che stabilisce i cosiddetti “prezzi di base” dell’energia (FAPC) ha annunciato l’aumento medio del 15% dei prezzi di un’ampia gamma di prodotti combustibili dalla benzina, al diesel e al cherosene, mentre ha mantenuto invariati i prezzi del mazut per le industrie elettriche.
L’Egitto soffre di una carenza di mazut che alimenta le centrali elettriche, costringendo il Governo a stabilire lo stop delle forniture per alcune ore al giorno. Nel corso di una recente conferenza stampa il primo ministro egiziano, Mustafa Madbouly, ha dichiarato che “l’Egitto registra un consumo medio giornaliero di 38,5 gigawatt, che potrebbe portare a interruzioni di corrente in alcune aree”.
Per far fronte alla penuria di energia elettrica il ministero dell’Elettricità e delle Rinnovabili dell’Egitto ha annunciato un investimento di 700 milioni di dollari per aggiungere nel 2025-2026 circa 750 megawatt di elettricità generata da due impianti solari ed eolici.
Il primo progetto – un impianto eolico con una capacità di 250 megawatt di energia elettrica – sarà inaugurato ad agosto. L’impianto sarà costruito nella zona economica speciale del Canale di Suez da un consorzio internazionale, costituito da Orascom Construction, Toyota ed ENGIE (precedentemente GDF Suez, è una multinazionale francese che opera nei settori della produzione e distribuzione di gas naturale, energie rinnovabili e servizi).