Elezioni in Slovacchia. Vince il partito di Robert Fico

Sabato 30 ottobre, oltre 4,3 milioni di elettori in Slovacchia sono stati chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento unicamerale. Dopo lo spoglio del 100% delle schede le elezioni anticipate sono state vinte dal partito SMER-SD dell’ex premier Robert Fico, già due volte alla guida del Paese est-europeo.
Mentre nel corso di tutta la sua campagna elettorale Fico ha più volte dichiarato che “lavorerà per migliorare la vita dei propri connazionali slovacchi, non dei russi”, la stampa occidentale ha sottolineato queste tre definizioni essenziali: il partito SMER-SD è “filorusso”, Fico è “sostenitore” Putin, mentre gli aiuti militari all’Ucraina “sono in bilico” dopo la vittoria in Slovacchia del partito “socialdemocratico nazionalista di sinistra”, definito spesso “sovranista”.
L’affluenza alle urne è stata del 67,4%, la più alta dal 2002. Secondo i media slovacchi ha avuto un forte impatto sull’opinione pubblica l’appello del presidente della Slovacchia, Zuzana Caputova, che aveva invitato alla partecipazione anche gli “elettori indecisi”, sottolineando l’importanza delle elezioni per il futuro di Bratislava. “La coesione e la riconciliazione in questo Paese devono andare ben oltre l’orizzonte elettorale. Le elezioni parlamentari sono un diritto, ma anche una grande opportunità e una responsabilità per influenzare il futuro del nostro Paese». ha dichiarato al quotidiano slovacco Pravda (Verità).
Il partito di Fico ha dunque ricevuto circa il 23% dei voti favorevoli, mentre il principale avversario, l’eurodeputato Michal Simecka, leader del movimento “liberale pro-europeo e filo-NATO” Slovacchia Progressiva (PS) è arrivato secondo con il 17,96% dei sostegni degli elettori.
Subito dopo l’annuncio dei risultati del voto, Simecka ha escluso “qualsiasi cooperazione con Fico e il suo partito SMER-SD”. Per Simecka il principale obiettivo post-voto sarà quello di impedire al premier Fico di formare la coalizione governativa, pur rispettando che il primo tentativo spetta a loro. “Abbiamo ottenuto il 18% dei voti, pari a mezzo milione di slovacchi. Siamo il secondo più forte partito nel Consiglio nazionale. Rispettiamo la vittoria, ma è una cattiva notizia per il Paese e peggiore sarebbe se Fico riuscisse a formare il Governo. Nostro obiettivo è che questo non accada”, ha detto Simecka alla TV slovacca Ta3.
Invece Peter Pellegrini, la cui formazione Voice-SD è arrivata terza con il 14,7% dei sostegni degli elettori, si è subito congratulato con Fico e si è offerto come “partner” per i colloqui di coalizione. “Sarà logico che Fico sia il primo a rivolgersi al nostro partito per negoziare un nuovo Governo”, ha detto Pellegrini ai giornalisti.
In base alla Costituzione della Slovacchia in Parlamento oltre ai tre partiti-leader, potranno entrare  altre quattro formazioni politiche. Si tratta della coalizione di partiti liberali “Gente comune e Amici”, guidata dall’ex premier Igor Matovič (8,89% dei voti), del Movimento cristiano-democratico (6,82%), del Partito liberale “Libertà e solidarietà” (6,35%) e del Partito nazionale slovacco (5,62%).
Il partito SMER-SD avrà 42 dei 75 seggi in Parlamento. Gli analisti politici slovacchi ritengono che i partiti socialdemocratici riusciranno a formare un Governo di coalizione.
Molti s’interrogano sul perché il partito di Fico viene definito “filorusso”. E questo soprattutto perché Fico ha dichiarato di “non sostenere le sanzioni contro la Russia”. C’è però chi ha notato che Fico ha saputo semplicemente cogliere la diffusione nella società slovacca dei sentimenti di amicizia nei confronti della Russia. Secondo i recenti sondaggi d’opinione “negli ultimi due anni il sostegno della Russia tra la popolazione è stato espresso da oltre il 50% degli slovacchi”. Allo stesso tempo sono diventate molto forti le critiche delle politiche degli Stati Uniti e dell’Unione europea. I risultati del voto hanno confermato questo trend, ma ora bisogna vedere quale linea politica sceglierà Fico dopo il ritorno al potere: il suo Governo precedente era stato apertamente filooccidentale, non filorusso.