Dopo lo scrutinio di oltre il 50% delle schede elettorali il partito al governo ANC riesce a ottenere il 41,8% dei voti
I server che raccolgono i risultati delle elezioni generali svoltesi in Sud Africa il 29 maggio sono stati attaccati dai hacker che hanno messo in tilt per parecchie ore il sito della Commissione elettorale centrale. Solo la mattina del 31 maggio il sito Internet ufficiale del voto è tornato online dopo una lunga interruzione che, come hanno dichiarato i responsabili della Commissione elettorale “non ne ha compromesso i dati raccolti”.
In un comunicato diffuso dalla Commissione elettorale nazionale, è stato sottolineato che i “dati raccolti dal database centrale sono rimasti intatti” e che “i risultati del voto non sono stati compromessi”. I server sono stati ripristinati e le operazioni di registrazione del voto proseguono normalmente, ha sottolineato la Commissione.
L’attacco è successo dopo che, con i risultati di oltre il 50% dei distretti elettorali conteggiati finora, il partito ANC, al governo in Sud Africa da 30 anni, ha ottenuto appena il 41,8%, e si teme che non riesca ad conquistare la maggioranza assoluta dei seggi all’Assemblea nazionale sudafricana.
Al secondo posto per il momento si trova l’Alleanza democratica (DA) con il 23,6% dei sostegni degli elettori. Al terzo posto è salito il partito dell’ex presidente Jacob Zuma, l’uMkhonto weSizwe (MK), che ottenendo quasi l’11% dei voti favorevoli è riuscito a scalzare il movimento politico chiamato “Combattenti per la libertà economica” (EFF), fermo attualmente a circa l’8 per cento. Un totale di 27,8 milioni di cittadini sono stati chiamati alle urne per le settime elezioni generali in Sudafrica dalla fine dell’apartheid. L’Assemblea nazionale sceglierà successivamente il prossimo presidente del Sud Africa che resterà in carica per i prossimi cinque anni.