La maggioranza assoluta dei tedeschi della Germania Orientale, ex DDR, criticano il sostegno finanziario e tecnico-militare all'Ucraina e si pronunciano contro il previsto dislocamento dei missili statunitensi in Germania
A settembre in Germania si terranno le elezioni regionali in Turingia, Sassonia e Brandeburgo. A differenza di molte campagne elettorali precedenti questa volta è la politica estera di Berlino a dominare i dibattiti, che girano intorno alla guerra tra la Russia e l’Ucraina, alla fornitura di armi a Kiev e al previsto dislocamento dei nuovi missili statunitensi nell’est della Germania. La politica estera è diventata un tema chiave nelle elezioni regionali, anche se è di competenza del Governo federale.
Come ha spiegato l’emittente radiofonica tedesca “Deutsche Welle” (DW) “il motivo per cui i politici centrali e regionali stanno improvvisamente prendendo posizione sulla politica estera, è lo scetticismo diffuso tra la popolazione, soprattutto nella Germania orientale, riguardo alla politica ucraina e della NATO del Governo federale composto da socialdemocratici di centro-sinistra (SPD), verdi ambientalisti e liberi democratici neoliberisti (FDP)”.
Da quando il 24 di febbraio del 2022 è iniziata la fase “calda” del conflitto armato tra Mosca e Kiev, la Germania ha sostenuto l’Ucraina con circa 23 miliardi di euro (25 miliardi di dollari) in armi, pagamenti diretti in denaro e aiuti umanitari. Solo gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina un sostegno maggiore.
L’istituto demoscopico “Forsa” ha recentemente rilevato che il 34% degli abitanti dei territori orientali della Germania (ex DDR) ritiene che la Germania “stia facendo troppo per sostenere l’Ucraina, a scapito degli interessi vitali dei cittadini tedeschi”.
Mentre l’Unione cristiano-democratica (CDU) e l’Unione cristiano-sociale (CSU), a livello federale seguono alla lettera l’agenda della NATO, elaborata a Washington, e sostengono ampiamente la linea politica dell’Ucraina, i due partiti che hanno recentemente acquisito molta influenza nell’est del Paese – l’Alternativa per la Germania (AfD) e l’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) – si oppongono alle forniture di armi e sono favorevoli ai negoziati di pace con la Russia.
Sahra Wagenknecht, l’ex politico del Partito della Sinistra che ha fondato il suo BSW all’inizio dell’anno, ha colto molto bene il crescente malcontento dei tedeschi “orientali”: in Turingia, il BSW è appoggiato da oltre il 20% degli elettori. Ciò significa che il partito potrà avere un ruolo importante nel Governo dopo le elezioni di settembre.
In un’intervista alla radio “Deutschlandfunk”, Sahra Wagenknecht ha tra l’altro dichiarato: “Le elezioni nell’est della Germania sono anche un referendum sulla guerra e sulla pace”. Secondo la Wagenknecht, i suoi elettori si aspettano che il partito BSW “garantisca che la Germania non venga coinvolta in alcun modo né nella guerra in Ucraina, né i un altro possibile conflitto armato”.
Come ha notato la radio “DW” la posizione di Wagenknecht sulla guerra in Ucraina è in perfetta sintonia con quella dell’AfD, che è in vantaggio nei sondaggi in Turingia e in Sassonia con oltre il 30% dei voti favorevili. In riferimento alle sanzioni contro la Russia, il co-presidente dell’AfD, Tino Chrupalla, ha dichiarato in un’intervista rilasciata all’emittente pubblica “ZDF” che le “sanzioni economiche contro la Russia devono cessare immediatamente”. E questo perché le politiche sanzionatorie dell’Unione europea danneggiano principalmente l’economia tedesca: “La Germania deve tenere conto dei propri interessi”, ha detto Chrupalla, secondo cui “abbiamo perso il gas russo, stiamo pagando prezzi esorbitanti per l’energia, l’inflazione è salita alle stelle, tutto a causa delle sanzioni. Tutto questo deve finire”.
Da parte sua il premier del Governo regionale della Sassonia, Michael Kretschmer (CDU), ha chiesto una drastica riduzione degli aiuti finanziari e tecnico-militari, inviati all’Ucraina e ha auspicato un’azione “diplomatica” nel conflitto russo-ucraino. In un’intervista alla radio tedesca “Redaktionsnetzwerk Deutschland” Kretschmer ha dichiarato: “Chiedo ancora una volta di aumentare gli sforzi diplomatici. Abbiamo bisogno di alleanze, ad esempio con la Cina e l’India, per esercitare influenza sulle parti coinvolte nel conflitto in modo che siano disposte ad accettare un cessate il fuoco”. Anche Dietmar Woidke (SPD), premier del Land Brandeburgo, ha dichiarato di condividere questa “posizione costruttiva”.
Nelle ultime settimane i dibattiti elettorali sono diventati molto più accesi in seguito alla decisione del Governo federale di stanziare nuovi missili a medio raggio statunitensi in Germania a partire dal 2026. Come ha ricordato la radio “DW” la notizia è stata resa nota per la prima volta durante il vertice NATO negli Stati Uniti a metà luglio, dopodiché all’inizio di agosto, il cancelliere, Olaf Scholz, ha acconsentito al dispiegamento.
Il piano ha suscitato aspre critiche dei partiti dell’opposizione. “Staimo correndo il rischio di una pericolosa escalation del conflitto con la Russia e di una nuova corsa agli armamenti”, ha detto Jörg Urban, capogruppo parlamentare dell’AfD, secondo cui “a quanto pare di capire a Scholz non importa che la Germania abbia evitato per un pelo una catastrofe nucleare diverse volte durante la Guerra Fredda”.
Sahra Wagenknecht ha dichiarato in diverse occasioni che il BSW prenderà in considerazione la possibilità di unirsi a qualsiasi Governo regionale solo se i suoi partner rifiuteranno chiaramente i piani di stazionamento di nuove armi statunitensi in Germania.