Il candidato indipendente ha già raccolto sostegno degli elettori americani in 5 Stati
Continua a manifestare la tenacia del suo clan, Robert Kennedy Jr., candidato indipendente alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, che non si lascia intimidire né da Biden, né da Trump, e va avanti con dei risultati eccezionali. In particolare la sua campagna elettorale ha raccolto “oltre il doppio delle firme necessarie alla qualifica in Texas”, in vista delle elezioni presidenziali USA, in programma per il 5 novembre prossimo. Per riconoscere una candidatura che potrà presentarsi alle elezioni presidenziali statunitensi, il Texas impone la raccolta di oltre 100.000 firme. Ora si scopre che la campagna di Kennedy ne ha raccolte più del doppio, dopo aver conquistato la fiducia degli elettori in quattro altri Stati: California, Hawaii, Michigan e Utah.
Come scrive il quotidiano “Politico”, Robert Kennedy Jr., ex sostenitore del partito Democratico e attualmente candidato indipendente, “continua a superare le aspettative in termini di radicamento e di consensi territoriali”. La campagna presidenziale di Kennedy, ha sottolineato il “Politico” è nata “dal nulla lo scorso ottobre”, e non poteva dunque contare su reti di sostegno consolidate come nel caso dei Libertari, dei Verdi e di altri partiti o movimenti statunitensi che vogliono rompere il doppio monopolio dei Democratici e del Repubblicani.
Kennedy potrebbe quindi entrare nel ristretto novero dei candidati indipendenti che sono riusciti a influenzare le moderne elezioni presidenziali, come George Wallace, Ross Perot e Ralph Nader.
Secondo un sondaggio del New York Times avrebbe il sostegno di circa il 10% dei probabili elettori: se le elezioni si tenessero oggi i “probabili elettori” di sei Stati in bilico (Michigan, Arizona, Nevada, Georgia, Pennsylvania e Wisconsin) all’ultimo protagonista della dinastia Kennedy andrebbe il 9% dei voti, a Joe Biden il 36%, a Donald Trump il 42%.