Elezioni USA: Trump in vantaggio in Arizona, Harris in Georgia

Il premier britannico, Starmer, è stato ricevuto da Trump. Le autorità elettorali della Carolina del Nord, uno "Stato chiave", hanno “snellito” di 747.000 persone le liste degli aventi diritto al voto.

Keir Starmer

Poco più di un mese rimane alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti che si terranno il 5 novembre prossimo. Ed è sempre un “testa a testa” tra i due candidati. I risultati dei sondaggi d’opinione fanno vedere che l’esito del voto sarà deciso alle urne, non prima. In Arizona, il sondaggio, condotto dalla televisione “Fox News” ha attribuito un vantaggio del 3% al candidato del Partito repubblicano, Donald Trump, che è riuscito a guadagnare consensi degli elettori rispetto ai risultati, registrati nel mese precedente, quando un sondaggio della medesima emittente televisiva attribuiva alla democratica, Kamala Harris, un vantaggio dell’1% in quello Stato.

Secondo “Fox News” il vicepresidente Harris “ha perso l’11% dei consensi tra gli elettori ispanici, ma mantiene ancora un piccolo vantaggio su Trump tra gli elettori di età inferiore a 30 anni”.

Un altro sondaggio, condotto sempre da “Fox News” nello Stato chiave della Georgia ha dato Harris in un leggero vantaggio su Trump: per il candidato democratico attualmente vuole votare il 51% degli elettori della Georgia, mentre Trump è appoggiato dal 48% degli elettori ed è un dato in controtendenza rispetto alla media dei principali sondaggi, che invece attribuisce in Georgia a Trump un vantaggio dello 0,4 per cento.

Come scrivono i giornali statunitensi “nel sud degli Stati Uniti Harris cerca di riscuotere consensi soprattutto per quanto riguarda la sua posizione in merito all’aborto, mentre Trump è di gran lunga il candidato favorito per quanto riguarda la gestione dell’economia e dell’immigrazione”.

In questa situazione i leader europei che hanno partecipato ai lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Uniti hanno voluto incontrare sia Harris che Trump. Il primo ministro britannico, Keir Starmer, è stato ricevuto a New York dal candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti in quello che lo stesso Starmer ha definito un incontro per aiutare a costruire un “rapporto personale” prima delle elezioni.

Prima dell’incontro, Trump aveva esaltato il successo politico ed elettorale di Starmer: “Ha lavorato molto bene, ora è popolare”, ha detto l’ex presidente degli Stati Uniti ai giornalisti. Da parte sua Starmer ha detto di “credere molto nelle relazioni personali” sulla scena internazionale.

Intanto nella Carolina del Nord, uno dei cosiddetti “sette Stati chiave” da cui potrebbe dipendere l’esito delle elezioni presidenziali americane, la commissione elettorale statale ha annunciato la “rimozione” di ben 747.000 persone dalla lista degli aventi diritto al voto nello Stato. Stando a un comunicato ufficiale, i “nominativi sono stati rimossi nell’ambito di verifiche riguardanti l’idoneità al voto effettuate nell’arco degli ultimi 20 mesi”: la maggior parte dei nominativi cancellati dalle liste appartengono a individui che si sono trasferiti in un altro Stato Usa o che non hanno preso parte alle ultime due elezioni generali, e che dunque sono divenuti elettori inattivi.

Le verifiche sono scattate dopo una causa legale contro lo Stato, avviata dal Partito repubblicano, che aveva accusato la Carolina del Nord di “non aver dato seguito alle rimostranze per la massiccia presenza di nominativi irregolari nelle liste elettorali”. E questo nonostante il fatto secondo cui la Carolina del Nord ha sempre sostenuto candidati repubblicani alla Casa Bianca, tranne nel 2008, quando gli elettori dello Stato scelsero a maggioranza Barack Obama.