Gli Emirati Arabi aiuteranno il Governo di Hanoi a trasformare la città di Ho Chi Minh in Centro finanziario internazionale
I vertici degli Emirati Arabi Uniti lavorano a 360 gradi stringendo accordi di cooperazione economica e commerciale con i Paesi del sud-est asiatico. Mentre il principe della corona di Abu Dhabi, lo sceicco, Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan (nella foto) si trova in visita a Singapore, il primo ministro del Vietnam, Pham Minh Chinh, si è recato ad Abu Dhabi, per discutere della cooperazione in alcuni settori chiave.
Martedì, 29 ottobre, il primo ministro di Singapore, Lawrence Wong, ha ricevuto il principe della corona di Abu Dhabi, Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan, in visita di due giorni (29-30 ottobre) nella città-Stato. “Abbiamo avuto una discussione proficua e ad ampio raggio, che ha toccato argomenti che vanno dalla geopolitica all’energia pulita, fino al turismo e alla programmazione museale, dopodiché e “abbiamo firmato ben 8 memorandum d’intesa in diversi ambiti, dall’intelligenza artificiale all’energia nucleare civile, al perfezionamento del funzionamento dei servizi pubblici alla formazione e all’istruzione”, ha scritto il premier di Singapore sul suo profilo della social network X. “I nostri Paesi sono hub per le nostre rispettive regioni e sono impegnati in un ordine internazionale basato sulle regole. Abbiamo molto da guadagnare rafforzando i nostri legami e imparando dalle rispettive esperienze”, ha sottolineato ancora Wong, auspicando un “approfondimento delle relazioni tra Singapore e gli Emirati Arabi, in vista della celebrazione l’anno prossimo del 40mo anniversario dell’instaurazione dei rapporti diplomatici che sarà celebrato il 15 maggio del 2025.
Sempre martedì, 29 ottobre, ad Abu Dhabi, il primo ministro del Vietnam, Pham Minh Chinh (nella foto), ha avuto una serie di colloqui con la leadership emiratina, tra cui il ministro degli Investimenti degli Emirati, Mohamed bin Hassan Alsuwaidi (nella foto), nel corso dei quali è stato confermato il desiderio dei due Paesi di “stringere ulteriormente i loro legami con un partenariato onnicomprensivo basato su quattro pilastri: cooperazione politica, di difesa e sicurezza, giudiziaria; cooperazione economica, commerciale, di investimento e agricola; cooperazione energetica, scientifica, tecnologia e di innovazione; cooperazione culturale e sociale”.
Durante i colloqui le parti hanno notato che, “nonostante i progressi registrati dall’istituzione delle relazioni diplomatiche, nel 1993, c’è ancora un vasto potenziale da sfruttare, sulla base di visioni e interessi condivisi”. In questo contesto le parti hanno concordato di “intensificare gli scambi e i contatti bilaterali a tutti i livelli, utilizzare i meccanismi di cooperazione esistenti e crearne di nuovi, coinvolgere l’industria della difesa nella cooperazione di settore e collaborare anche nell’ambito dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN) e del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC)”.
Un’attenzione particolare è stata dedicata allo sviluppo della cooperazione economica e commerciale: è stato dunque confermato l’impegno reciproco di accelerare l’attuazione dell’Accordo di partenariato economico con l’obiettivo di arrivare a un interscambio commerciale di 20 miliardi di dollari l’anno. Il premier vietnamita ha citato le principali aree di interesse economica del suo Paese: petrolio e gas, energia rinnovabile, tecnologia informatica, innovazione, trasformazione digitale, transizione verde, logistica e produzione e trasformazione agricola.
Gli Emirati Arabi Uniti sono andati d’incontro alla richiesta del Vietnam e hanno annunciato di “essere pronti a condividere la loro esperienza per trasformare il più presto possibile la città vietnamita di Ho Chi Minh in Centro finanziario internazionale”. È stata raggiunta l’intesa per “incoraggiare la cooperazione degli operatori privati vietnamiti del settore energetico con gli Emirati Arabi come “fornitori di prodotti petroliferi”, mentre il Vietnam si presenterà come “fornitore di servizi per l’industria e il commercio petroliferi”. Infine le parti si sono messe d’accordo di esplorare le “potenziali collaborazioni di investimento in progetti di energia rinnovabile, per ridurre la dipendenza del Vietnam dalle fonti fossili”.