Emirati Arabi: nel 2025 è previsto un notevole aumento della produzione di oil&gas

L’Egitto: le importazioni di gas da Israele aumenteranno del 17% a partire dal gennaio del 2025

Gli Emirati Arabi Uniti potenziano la propria base produttiva dell’industria gaspetrolifera. Dopo la consegna nei giorni scorso alla compagnia di perforazione emiratina ADNOC Drilling di due nuove piattaforme autosollevanti per la produzione di idrocarburi nella zona off-shore (jackup rigs, nella foto) gli Emirati Arabi dispongono della più grande flotta al mondo di 142 piattaforme autosollevanti. Come scrive l’agenzia di stampa emiratina “WAM” le due nuove piattaforme entreranno in funzione già nel primo trimestre del 2025, e garantiranno un notevole aumento della produzione gaspetrolifera dello Stato arabo. In una nota analitica, citata da “WAM”, la banca statunitense JP Morgan ha scritto che “ADNOC Drilling è un’azienda di alta qualità che ha costantemente rispettato e ha addirittura superato le previsioni e le aspettative degli investitori globali. L’eccezionale performance riflette anche i progressi positivi delle due joint venture di ADNOC Drilling, la Enersol, che ha acquisito quattro società di servizi tecnologici per il settore petrolifero, e la Turnwell, che ha registrato un tempo record di consegna di un nuovo sito, accelerando lo sviluppo delle riserve energetiche degli Emirati Arabi Uniti”.

Gli Emirati Arabi collaborano molto attivamente nel settore gaspetrolifero anche con i Paesi esteri tra cui l’Egitto, che in questo periodo di transizione energetica basata sulla chiusura di numerose centrali termoelettriche a carbone fossile, soffre di una drastica penuria di fonti di energia.

A partire dal mese di gennaio del 2025 il ministero del Petrolio dell’Egitto aumenterà del 17% le importazioni di gas naturale da Israele. L’obiettivo della compagnia statale Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) è di aumentare la quantità di gas importato di circa 170 milioni di piedi cubi (4,98 milioni di metri cubi) al giorno.

Attualmente il flusso di gas israeliano verso l’Egitto raggiunge in media 980 milioni di piedi cubi (28,7 milioni di metri cubi) al giorno, mentre il Governo egiziano vorrebbe salire a partire dal gennaio 2025 a quota di 1,15 miliardi di piedi cubi (33,7 milioni di metri cubi) al giorno.

Anche la Cina è molto attiva nel settore energetico dei Paesi del Grande Medio Oriente: in base a un accordo intergovernativo tra l’Iraq e la Cina hanno preso il via i lavori per la costruzione di una nuova centrale termoelettrica nel governatorato di Ninive, nel nord dell’Iraq. A posare la prima pietra è stato il primo ministro iracheno, Mohammed Shia’ al Sudani. La centrale comprenderà quattro unità di generazione e nella prima fase, avrà una capacità di 700 megawatt di energia elettrica, mentre a pieno ritmo la capacità di generazione sarà di 350-400 megawatt ciascuna, per un totale di 1.400 megawatt di energia elettrica.