L'azienda, entro il 2030 punta a triplicare il fatturato, a sviluppare la produzione di energia da fonti rinnovabili e, se ci saranno le condizioni a installare due centrali nucleari di tipo SMR
La storica azienda energetica italiana Edison (controllata dal gruppo transalpino Électricité de France) ha presentato un ambizioso piano di investimenti per i prossimi 10 anni e lanciato alcuni input strategici anche per il decennio successivo.
140 anni fa Edison apriva le sue attività contribuendo all’elettrificazione dell’Italia, oggi l’obiettivo economico è duplicare il fatturato contribuendo allo stesso tempo a rispondere alle sfide energetiche della decarbonizzazione. Per accelerare la transizione Edison ha dichiarato investimenti per 10 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030 e nello stesso periodo si è posta l’obiettivo di raddoppiare il margine operativo lordo (EBITDA), da 1,1 miliardi a 2 – 2,2, nello stesso periodo le attività a emissioni dirette nulle o quasi nulle passeranno dalla media del 35% attuali al 70% dell’EBITDA.
Entro il 2040 invece il gruppo punta ad avere il 90% della propria produzione di energia decarbonizzata “grazie all’impiego di rinnovabili e nuove tecnologie, come la cattura della CO2 e il nuovo nucleare, se si creeranno le condizioni per il suo ritorno in Italia”, si legge in una nota diffusa da Edison.
Dei 10 miliardi di investimenti previsti, la metà riguarderanno lo sviluppo di fonti rinnovabili, 1 miliardo i “sistemi di flessibilità” e 2,5 miliardi i “servizi energetici per la decarbonizzazione dei consumi, la rimanente parte sarà destinata alle attività del gas e alla crescita del portafoglio clienti”.
Entro il 2030 l’obiettivo è arrivare 5 GW di capacità rinnovabile installata tra eolico, fotovoltaico e idroelettrico (ogig sono 2 GW), realizzare almeno 2 nuovi impianti termoelettrici di ultima generazione altamente efficienti e flessibili con una potenza installata complessiva di circa 2 GW totali, per compensare l’intermittenza delle fonti rinnovabili e rispondere alla loro crescente penetrazione. Si intende poi realizzare 500 MW di sistemi di accumulo e almeno 1 sistema di cattura della CO2 approvato, da installare poi entro il 2035 presso una centrale termoelettrica del Gruppo.
Determinante per gli obiettivi di decarbonizzazione sarà l’eventuale ritorno al nucleare in Italia. “Edison ritiene che l’energia nucleare potrà ricoprire un ruolo chiave per il raggiungimento dei target UE di carbon neutrality, dando stabilità al sistema elettrico e compensando l’intermittenza delle fonti
rinnovabili – si legge nel comunicato – L’energia nucleare è una delle fonti di generazione con le minori emissioni di CO2, assicura un ridotto consumo di suolo rispetto alla potenza elettrica installata e consente un’ottimale programmabilità della produzione”.
L’idea sarebbe quella di sfruttare le ultimissime tecnologie, ovvero gli Small Modular Reactor (SMR), e avviare due impianti nucleari da 340 MW ciascuno.