Dei 177 attivisti dei movimenti verdi uccisi l'anno scorso nel mondo, 60 hanno perso la vita in questo Paese sudamericano
Nei 10 anni passati in tutto il mondo sono stati registrati oltre 2.000 attacchi violenti con esito fatale contro gli attivisti delle organizzazione e dei movimenti ambientalisti. L’America Latina è il continente più pericoloso per i difensori dell’ambiente, mentre il Paese più violento nei loro confronti è la Colombia.
Almeno 177 attivisti di vari movimenti ambientalisti sono stati assassinati nel 2022 in tutto il mondo, una sessantina dei quali ha perso la vita proprio in Colombia. Questi dati agghiaccianti sono stati resi pubblici dalla organizzazione non governativa Global Witness.
“Sebbene questa cifra complessiva sia leggermente inferiore a quella dell’anno precedente, quando furono uccisi 200 ambientalisti, la situazione non è migliorata sostanzialmente”, ha sottolineato l’ONG britannica.
Vale a dire che a livello mondiale, nel 2022, è stato ucciso in media un attivista green ogni due giorni. E nel 2022 l’America Latina conta l’88% di queste 177 vittime a livello globale, di cui 60 nella sola Colombia, una cifra raddoppiata rispetto al 2021.
“Ancora una volta, i popoli indigeni, le comunità indigene, i piccoli agricoltori e i difensori dell’ambiente sono stati colpiti duramente in questo Paese sudamericano”, hanno avvertito gli analisti di Global Witness. Nel resto del mondo, la difesa della natura è costata la vita a 34 persone in Brasile, 31 in Messico, 14 in Honduras e 11 nelle Filippine.