Nel frattempo UE e Cina non hanno trovato un accordo per scongiurare i dazi sulle auto elettriche
Il gruppo Volkswagen dovrà tagliare costi per 4 miliardi e nell’aria c’è la chiusura di tre stabilimenti in Germania e il possibile taglio del 10% degli stipendi.
Nel frattempo, il suo brand attivo nel settore “premium”, ovvero Audi, ha stabilito la chiusura di una fabbrica a Bruxelles, in Belgio. Si tratta di un impianto dove vengono prodotti veicoli elettrici, in particolare il grande e lussuoso suv Q8 e-tron. Una conseguenza della crisi del mercato dell’auto a livello europeo e in particolare delle vetture elettriche. La decisione, come riportato dai media belgi, sarebbe stata annunciata durante una riunione straordinaria del comitato aziendale e sarebbe attiva a partire da febbraio 2025. Audi avrebbe in ogni caso escluso tagli di personale da qui alla chiusura e sarebbe in contatto con un investitore attivo nel settore dei veicoli industriali che si sarebbe dichiarato interessato a rilevare la struttura produttiva.
Nel frattempo non è – ancora – stato trovato un accordo tra Europa e Cina e alla mezzanotte del 30 ottobre scattano i forti dazi all’importazione di auto da Pechino. I canali di comunicazione, secondo quanto riportano gli analisti, rimangono in ogni caso aperti. E la Germania anche in questa situazione, con possibili ritorsioni commerciali da parte della Cina, è quella che ha più da perdere. Il cancelliere Olaf Scholz infatti è il leader europeo che preme maggiormente sul presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, perché trovi un accordo con la Cina.