L’Europa sta uscendo dalla crisi energetica iniziata con il conflitto in Ucraina e la volontà di limitare le importazioni di gas proveniente dalla Russia (quote che sono scese dal 45% nel 2021 al 24% nel 2022 fino al 15% nel 2023).
Al 31 marzo – secondo quanto comunica la Commissione europea, ovvero alal fine del periodo dell’utilizzo del riscaldamento per i mesi invernali, gli stoccaggi di gas erano pieni per oltre il 58%, il livello più alto mai registrato in questo periodo dell’anno.
Negli ultimi due anni l’UE ha lavorato al piano REPowerEU fnalizzato alla diversificazione degli approvvigionamenti e agli investimenti in energie rinnovabile. In più si è aggiunta una ridotta domanda (legata anche alla contrazione della produzione industriale) del 20%, che ha comportato un risparmio di 107 BCM di gas negli ultimi 18 mesi.
“L’elevato livello di stoccaggio di gas in Europa significa che i mercati sono sempre più stabili, i prezzi sono tornati ai livelli di prima della guerra e l’Europa può iniziare a rifornirsi con fiducia per la stagione di riscaldamento del prossimo inverno”, si legge in un comunicato di Bruxelles che spiega anche che le priorità sono: “Garantire la sicurezza energetica e la competitività dell’Europa, abbassare i prezzi e promuovere la transizione verso l’energia pulita”.