La Spagna e la Lituania importano meno prodotti petroliferi rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea
Il prezzo del Brent resterà vicino a quota 75 USD/barile fino alla fine del 2024
Nella prima metà del 2024 la trojka dei Paesi dell’Unione europea che più degli altri dipendono dalle importazioni petrolifere è stata composta dei Paesi Bassi, della Slovenia e della Lettonia. Secondo un’analisi dei dati dell’agenzia statistica europea “Eurostat” il rapporto tra il prodotti petroliferi importati e quelli accumulati nelle riserve per l’Olanda ha raggiunto quota del 304 per cento. L’analogo dato per la Slovenia e la Lettonia è stato rispettivamente pari al 210% e al 133 per cento. La dipendenza leggermente inferiore dall’import di greggio e di derivati petroliferi è stato registrato in Croazia, in Belgio, a Cipro e in Lussemburgo (122%-102%).
Più del 50% dei prodotti petroliferi consumati internamente viene importato dalla Danimarca, dalla Slovacchia, dalla Svezia, dalla Finlandia, dalla Francia, dall’Ungheria, dall’Austria e dalla Repubblica Ceca.
La Bulgaria, la Spagna, la Polonia, il Portogallo, la Romania, la Germania e la Grecia importano circa il 30% dei prodotti petroliferi consumati all’interno di questi Paesi dell’Unione europea.
Meno di tutti tra i Ventisette importano la Spagna e la Lituania (circa il 25%).
Complessivamente la dipendenza della UE dalle importazioni petroliferi nella prima metà del 2024 è salita a quota del 64,9%, segnando un aumento dell’1,1% rispetto ai primi sei mesi del 2023.
Secondo le stime dell’agenzia “Open Oil Market” il prezzo del greggio Brent oscillerà intorno a quota 75 dollari al barile fino alla fine del 2024.