Jerome Powell: mancanza di “ulteriori progressi” su inflazione
La Federal Reserve (Fed), come negli Stati Uniti si chiama la Banca centrale, ha deciso per la sesta volta consecutiva di non modificare i tassi di interesse, imputando il provvedimento alla “mancanza di ulteriori progressi” nel contrasto ad una inflazione che non ha ancora raggiunto il target pre-programmato del 2 per cento.
Durante la riunione del mercoledì, 1° maggio (il 2 maggio in Europa) il Comitato federale del mercato aperto (Federal Open Market Committee, FOMC) della Fed ha votato all’unanimità per mantenere il tasso di interesse di riferimento entro una soglia del 5,25-5,5 per cento. FOMC è un organismo della Federal Reserve incaricato di sorvegliare le operazioni di mercato aperto negli Stati Uniti e ne è il principale strumento di politica monetaria.
Il tasso di riferimento non è stato cambiato dallo scorso luglio. Nella nota pubblicata al termine della seduta, il Regolatore statunitense ha riconosciuto il “calo che ha interessato il tasso di inflazione nel corso dell’ultimo anno”, ribadendo però che il dato è ancora troppo elevato. “Negli ultimi mesi è stata registrata una mancanza di ulteriori progressi verso l’obiettivo del due per cento”, ha sottolinetao il capo della Federal Reserve, Jerome Powell.