La crescita globale diminuirà dal 3,5% nel 2022 al 3% nel 2023 e nel 2024. Lo spiega il Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook che rivede al rialzo la crescita dell’Italia che performerà meglio di due big europee come Francia e Germania.
Sulle stime globali che sono comunque moderatamente positive pesa il rialzo dei tassi delle banche centrali finalizzato a contenere la crescita dell’inflazione che sta caratterizzando da mesi l’economia ripercuotendosi sulla crescita. Inflazione globale che è comunque prevista in decrescita, dall’8,7% nel 2022 al 6,8% nel 2023 fino al 5,2% nel 2024, resta il fatto che ulteriori shock del sistema potrebbero portare a nuovi aumenti della spirale inflattiva: gli esempi citati nell’outlook sono l’eventuale intensificarsi della guerra in Ucraina o eventi meteorologici estremi. Altra incognita è la ripresa della Cina che “potrebbe rallentare, in parte a causa di problemi immobiliari irrisolti, con ricadute transfrontaliere negative”.
Tornando all’Europa l’Italia cresce più della media dell’Eurozona (prevista a +0,9%): la previsione del Pil è stato alzato di 0,4 punti a +1,1% nel 2023 mentre quella per il 2024 è stata rivista al rialzo si 0,1 punti al +0,9%. Nel frattempo l’economia tedesca si contrarrà nel 2023 più di quanto inizialmente previsto mentre quella francese è data in crescita dello 0,8%, quella del Regno Uniti è in crescita dello 0,4% mentre l’economia spagnola è data addirittura al +2,5%. Le previsioni al rialzo di Italia e Spagna sono legate alle ottime performance dei settori del turismo e dei servizi.