Roma si è ripresa meglio degli altri grandi paesi dell'Eurozona dai recenti shock ma vanno tagliati aiuti inefficienti come il Superbonus
L’economia italiana si è ripresa positivamente dopo gli shock legati alla pandemia e all’impennata dei prezzi dell’energia ma l’elevato debito non può che creare preoccupazioni. E’ quanto ha spiegato il Fondo monetario internazionale al termine della visita di una sua delegazione in Italia.
“L’economia si è ripresa bene dagli shock sequenziali della pandemia e dei prezzi dell’energia grazie alla ripresa del turismo e al sostanziale sostegno politico – si legge in un comunicato del FMI – Tuttavia, la crescita si è moderata. Se da un lato ha contribuito alla ripresa, dall’altro la politica fiscale espansiva ha mantenuto molto alti il deficit e il debito pubblico, elevando il premio di rischio dell’Italia e agendo da freno agli investimenti del settore privato”.
Si rileva che l’attività economica è cresciuta dello 0,9 per cento nel 2023, e la crescita su base annuale nel primo trimestre del 2024 è di 0,6 punti con il PIL che ha superato i livelli pre-pandemia e performance migliori rispetto agli altri grandi Paesi dell’Eurozona.
La spesa ingente per la ristrutturazione delle case, finanziata con generosi crediti d’imposta, e l’aumento dell’utilizzo delle risorse del National Recovery and Resilience Plan (PNRR) finanziato dall’Unione Europea hanno contribuito alle positive performanche “Tuttavia, lo stimolo alla crescita derivante dai crediti d’imposta per l’edilizia abitativa (il così detto Superbonus, ndr) è stato probabilmente piuttosto limitato rispetto all’entità delle risorse fiscali spese, a causa delle perdite nelle importazioni, dei notevoli sconti sulle fatture, dell’aumento dei margini di prezzo nell’edilizia, dell’esclusione di altri investimenti e dell’uso improprio dei fondi pubblici”, spiegano ancora i funzionari del FMI.
Le misure anti-crisi inefficienti vanno quindi ritirate: “E’ possibile ottenere un aggiustamento di bilancio più rapido del previsto per ridurre il debito con un elevato livello di fiducia e con costi limitati per la crescita ritirando misure di crisi inefficienti e temporanee”, spiega il Fondo che conclude spiegando che: “Pur mantenendo un considerevole avanzo primario, saranno necessari ulteriori sforzi fiscali per accomodare investimenti che stimolano la crescita le pressioni di spesa e contribuire a ripristinare spazio di bilancio in caso di shock”.