I negoziati per un accordo di libero scambio tra UE e Mercosur (il mercato unico del Sud America che comprende Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay) continuano. Lo ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovski, anche se “Le condizioni per concludere l’accordo non sono state ancora soddisfatte”. In realtà gli accordi sono stati messi in stand by in seguito alla rivolta degli agricoltori che ha infiammato l’Europa nelle ultime settimane. Tra le remore dei governi dell’Unione europea c’è infatti quella legata ai beni agricoli a basso prezzo che potrebbero “invadere” i mercati europei provocando ulteriore scontente nel mondo agricolo già sul piede di guerra. Dall’altro lato, quello sudamericano, si faticano ad accettare alcune richieste, giudicate troppo stringenti, di Bruxelles, su tutte quella di adeguarsi alle stringenti regole degli Accordi di Parigi relativi alle emissioni di CO2. Lo stesso vale per gli standard del mercato del lavoro che la UE vorrebbe fossero adeguate alle norme dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO).
Le trattative sono iniziate addirittura 25 anni fa, nel 1999, e un accordo di massima tra UE e Mercosur era stata trovata già nel 2019 ma il trattato non è mai stato finalizzato. Difficilmente si potrà trovare una “quadratura del cerchio” prima delle elezioni europee (6-9 giugno 2024). “La situazione ideale sarebbe stata quella di concludere tutto questo prima delle elezioni europee. Questo non è più possibile”, ha spiegato a Euractiv France il deputato tedesco Nils Schmid.
Ma l’accordo potrebbe portare numerosi benefici reciproci, come è stato sottolineato nel corso del Forum Italia-Argentina avvenuto a margine della visita del presidente Javier Milei in Italia.
Al Forum hanno partecipato i ministri degli Esteri di Italia e Argentina e oltre 100 imprenditori dei due Paesi. Secondo i dati Eurostat riportati da Il Sole 24 Ore, la Ue importa dal Mercosur beni per 63 miliardi, a fronte di 55 miliardi di export. Numeri il cui potenziale di crescita è enorme.
“L’entrata in vigore dell’accordo Ue-Mercosur darebbe vita alla più grande zona di libero scambio mai creata dall’Unione europea, con 780 milioni di abitanti – spiega a Il Sole 24 Ore Raffaele Langella, direttore generale di Confindustria – Tutte le Confindustrie europee sono favorevoli alla sua entrata in vigore, comprese quelle dei paesi i cui governi frenano rispetto all’avanzamento di questo percorso negoziale”. Langella spiega anche che un accordo sarebbe importante anche per rendere più sicuri gli approvvigionamenti “nel quadro dell’autonomia strategica aperta”, rendendo più facile il raggiungimento degli obiettivi comunitari e “non lascerebbe spazio a competitor che sono già molto attivi sugli scenari globali e che hanno ulteriormente rafforzato la loro presenza in quell’area nel corso degli ultimi anni».