Il Cremlino: “La Russia non è affatto isolata, quando una direttiva si chiude, se ne aprono subito molte altre”.
L’evento centrale della terza e penultima giornata di lavori della 26-a edizione del Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF-2023) è stato l’atteso discorso del presidente, Vladimir Putin. Il leader del Cremlino ha analizzato l’impatto dell’operazione militare russa in Ucraina sull’economia russa, sul commercio con l’estero, ha valutato la situazione attuale e le prospettive di sviluppo del Paese, che da più di un anno deve far fronte a sanzioni occidentali senza precedenti.
Secondo Putin i mesi passati sono stati molto difficili, a volte drammatici, ma le aziende russe e in generale il sistema economico-finanziario della Russia hanno dimostrato più che esplicitamente la propria capacità di resistere alla “politica sanzionatoria illegittima degli Stati Uniti e dei suoi alleati”. Quest’anno il Pil della Russia dovrà aumentare malgrado le sanzioni dell’1-2%, mentre nel 2024 la crescita potrà raggiungere quota del 4 per cento. “L’anno passato ha dimostrato che molti Paesi del mondo non condividono affatto la linea politica ed economica degli Usa”, ha sottolineato il presidente russo, secondo cui “la Russia è sempre stata e rimarrà per sempre una parte integrante dell’economia mondiale”.
Il Forum SPIEF, che si tiene ogni anno a San Pietroburgo sin dal 1997 (l’unica eccezione è stato l’anno 2020 in cui l’evento venne cancellato a causa della pandemia del Covid), rappresenta uno degli eventi politici, economici e aziendali più significativi al mondo. Quest’anno a San Pietroburgo sono arrivate 17mila persone da circa 130 Paesi e Territori del mondo. I lavori della 26-a edizione del Forum – 200 eventi, tra tavole rotonde, sessioni plenarie e seminari – sono stati divisi in sei temi principali: “Business Dialogue”, “L’economia mondiale a un punto di svolta globale”, “Costruire la sovranità tecnologica”, “Proteggere la popolazione e la qualità della vita come priorità assoluta”, “Il mercato del lavoro: una risposta alle nuove sfide” e infine “L’economia russa: dall’adattamento alla crescita”.
Prima di arrivare al Centro dei congressi di San Pietroburgo, il presidente Putin ha avuto un lungo incontro tête-à-tête con il presidente degli Emirati Arabi, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, uno dei principali partner commerciali della Russia nel mondo arabo. L’anno scorso l’interscambio tra i due Paesi è aumentato rispetto al 2021 del 68 per cento. Gli Emirati Arabi sono l’ospite d’onore del Forum di San Pietroburgo. La delegazione di Abu Dhabi è la più numerosa ed è guidata dal ministro dell’Economia, Abdulla Bin Touq Al Marri.
“La Russia non è affatto isolata, quando una direttiva si chiude, se ne subito aprono molte altre”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov. Ieri l’agenzia statale russa per l’energia nucleare, “Rosatom”, ha firmato due memorandum d’intesa, di cui uno prevede la costruzione di una moderna centrale nucleare in Sri Lanka, mentre l’altro riguarda la costruzione di un parco eolico in Myanmar, di una potenza di generazione pari a 172 megawatt di energia elettrica. Inoltre è stato deciso che il gruppo chimico-industriale cinese CNCEC parteciperà alla realizzazione del progetto di un maxi stabilimento per la produzione di metanolo a Volgogrado (ex Stalingrad). Infine il gigante russo dell’industria chimica “Uralkaly” ha firmato un memorandum d’intesa con cinque società cinesi sull’export di 3,5 milioni di tonnellate di concimi chimici all’anno.