Il primo ministro, nel suo discorso all'Assemblea nazionale, ha parlato anche di più severe politiche migratorie nel tentativo di soddisfare sia destra che sinistra
Michel Barnier, primo ministro francese, ha presentato i programmi del suo governo. L’obiettivo è quello di mantenere un dialogo costruttivo sia con la destra che con la sinistra, ecco quindi che se da una parte viene posto l’accento su una più rigorosa politica migratoria, dall’alta si propone una tassa che vada a colpire i profitti particolarmente alti.
“Serve un contributo da parte dei più ricchi”, ha spiegato Barnier annunciando le linee guida del suo esecutivo all’Assemblea nazionale.
Il nuovo esecutivo deve far fronte a un debito pubblico che ha raggiunto dimensioni enormi e verrà probabilmente anche modificata la discussa riforma delle pensioni, da qui la necessità di chiedere “una partecipazione al risanamento collettivo alle grandi imprese che realizzano profitti importanti” e a questo si aggiunge la richiesta di “un contributo eccezionale ai francesi più ricchi per una esigenza di giustizia fiscale”.
Nell’intervento in parlamento, fortemente contestato dalla sinistra di La France Insoumise (con un plateale sventolio delle tessere elettorali a significare un tradimento del risultato elettorale), Barnier ha parlato anche di una stretta alla politica migratoria, un tema particolarmente delicato. “Non controlliamo più in modo soddisfacente la nostra politica di immigrazione» e diventa così più difficile il dovere repubblicano di integrazione – ha spiegato il neo primo ministro – Diventeranno più stringenti i requisiti per i visti e più lunghi i tempi di detenzione dei clandestini”.