Dopo il premier, Michel Barnier, anche il nuovo ministro dell’Economia, Antoine Armand, ipotizza nuove tasse
La Francia deve far fronte a “uno dei peggiori disavanzi pubblici della sua storia moderna”. Lo ha dichiarato martedì, 24 settembre, il neo ministro dell’Economia, Antoine Armand (nella foto), annunciando che si sta discutendo delle nuove tasse sui “più ricchi” e sulle “grandi imprese” per riportare le finanze pubbliche francesi in ordine.
Parlando ai giornalisti, Armand ha detto che già nei prossimi giorni avrà tutta una serie di colloqui con i leader sindacali, con i capitani d’industria, con i vertici delle associazioni di categoria, nel “tentativo di ridurre la spesa pubblica, che quest’anno dovrebbe raggiungere il 5,6% del Prodotto interno lordo francese”, ovvero quasi il doppio del limite massimo, fissato dall’Unione europea.
“A parte uno o due periodi di crisi degli ultimi 50 anni, attualmente abbiamo uno dei peggiori deficit della nostra storia”, ha dichiarato Armand all’emittente “France Inter”.
“Dobbiamo dire a chiare lettere che la situazione è molto grave”, ha notato il ministro.
Il monito di Armand riflette le difficoltà che il nuovo Governo francese con a capo il primo ministro conservatore, Michel Barnier, sta per affrontare subito dopo l’insediamento. Si prospetta un duro scontro nella Camera bassa dell’Assemblea Nazionale, quando l’esecutivo presenterà ai legislatori una bozza del bilancio per il 2025, contenete numerose misure, volte a risanare le finanze pubbliche.
Barnier può contare sul sostegno dei conservatori e dello schieramento molto ridimensionato del presidente, Emmanuel Macron, ma qualora l’alleanza di sinistra del “Nouveau Front Populaire” (NFP) e l’estrema destra francese del “Rassemblement National” (RN) dovessero decidere di unire le loro forze, potrebbero far cadere il nuovo Governo francese in qualsiasi momento con un voto di sfiducia.
In un’intervista domenicale, il primo ministro francese aveva già parlato di aumenti fiscali “mirati”, che dovrebbero interessare in primo luogo le “persone più ricche” e “alcune grandi aziende” come parte di un piano per “raddrizzare la barca”.
Intanto Patrick Martin, presidente del Movimento di imprese della Francia (Mouvement des entreprises de France, MEDEF), ha dichiarato di essere “aperto alla discussione” sull’aumento delle tasse. “Il mio compito è quello di capire che le eventuali nuove tasse non ostacolino la crescita economica della Francia e non blocchino il processo di creazione dei nuovi posti di lavoro”, ha dichiarato Armand, secondo cui il nuovo Governo deve assolutamente evitare qualsiasi decisione, volta ad “appesantire il fardello fiscale che pesa come un macigno sui lavoratori e sulle persone che appartengono alla classe media”.