La situazione congelata per le Olimpiadi dovrebbe sciogliersi dopo Ferragosto
Finita la “pax olimpica” che purtroppo non ha riguardato la situazione globale ma solo quello che accade all’interno della Francia, ora Parigi deve trovare un accordo per il nuovo premier.
Tutte le forze politiche si sono astenute da attacchi a Macron durante le due settimane per i Giochi delle XXXIII olimpiadi, appuntamento che al netto di alcuni problemi, dalla balneabilità della Senna alle lamentele sull’organizzazione del villaggio olimpico (su tutte le file in mensa e la mancanza di aria condizionata), sono state un successo.
Ora la divisissima Francia torna alla realtà e Macron deve onorare la sua promessa di dare un primo ministro alla Nazione “subito dopo i Giochi”; si pensava che già il 13 agosto potesse essere convocato un Consiglio dei ministri, ma la data è già slittata a dopo Ferragosto.
Il tempo stringe e i nomi dei papabile sono quelli noti da tempo, dalla candidata delle sinistre, Lucie Castets già candidata ufficialmente dal Nuovo Fronte Popolare prima dell’inizio dei fiochi, al repubblicano Xavier Bertrand fino a Bernard Cazeneuve, già primo ministro pre un breve periodo tra il 2016 e il 2017 sotto la presidenza Hollande.