Francia: in calo le immatricolazioni di auto nuove

“Libération”: nel 2025 si prospetta un “grande shock elettrico” per l'industria europea dell’auto. Nel 2024 il produttore cinese di auto elettriche “BYD” ha registrato un'impennata delle vendite.

Nel 2024 in Francia le immatricolazioni di autovetture nuove sono calate su base annua del 3,2%, scendendo a quota 1,72 milioni di auto. Secondo il centro di analisi economica dell’industria francese dell’auto “PFA” nel 2019, l’anno pre-pandemia di Covid-19, il dato si era attestato a 2,2 milioni di vetture, ovvero il 22% in più rispetto alle immatricolazioni del 2022.

Rispetto al 2023 è rimasto invariato al 16,9% il segmento di mercato dedicato alle auto elettriche.

Secondo il quotidiano francese “Libération” il 2025 sarà l’anno del grande shock elettrico per l’industria automobilistica europea: “Presi in una stretta tra un mercato piatto e la concorrenza feroce proveniente dalla Cina – scrive il quotidiano francese nell’editoriale del 2 gennaio -, i costruttori si preparano a dei tempi difficili, tra le alleanze forzate e molte migliaia di tagli ai posti di lavoro da temere”. “Libération”, il giornale di sinistra, parla di una “nuova era darwiniana” per il settore dell’auto: molti gruppi, come Volkswagen in Germania, hanno già annunciato dei piani di una drastica riduzione del personale. Le aziende al momento non riescono a rendere redditizi gli investimenti effettuati nell’elettrificazione. Per questo motivo, l’unica via d’uscita per salvare le case automobilistiche europee dal fallimento è la riduzione di spesa e molti licenziamenti nel già prossimo futuro.

E in Francia i sindacati delle Fonderie di Bretagna, azienda francese attiva nella fornitura di componenti a Renault e altri costruttori di automobili, hanno fatto appello al presidente Emmanuel Macron affinché “intervenga personalmente per evitare la chiusura dello stabilimento”.

“Una simile eventualità rappresenterebbe il simbolo della deindustrializzazione della Francia e dell’impotenza dello Stato nel farsi rispettare dai grandi gruppi francesi”, si legge in una lettera inviata dal capo dello Stato firmata dai sindacati e da alcuni deputati. Presso le Fonderie di Bretagna nella città di Caudan lavorano 350 persone. Nel 2022 l’azienda è stata venduta al gruppo tedesco “Callista”, mentre nel 2024 il fondo tedesco “Private Assets” si è offerto di acquisire la società, ma Renault, il principale cliente delle Fonderie si rifiuta di prolungare gli ordini fino al 2028. Nella lettera dei sindacati si chiede a Macron di agire per spingere Renault a contribuire al “Made in France”.

Dall’altra parte del sipario, il produttore cinese di auto elettriche “BYD” (Build Your Dreams, Costruisci i tuoi sogni) ha registrato un’impennata delle vendite nel 2024, consolidando la propria posizione nel mercato dei veicoli elettrici e rafforzando la propria presenza internazionale. Secondo un comunicato stampa, diffuso dall’azienda cinese, “BYD” ha venduto 4.272.145 veicoli nel 2024, con un aumento del 41,3% rispetto alle 3.024.417 auto elettriche vendute nel 2023. Solo a dicembre del 2024, l’azienda ha venduto 57.154 veicoli fuori dalla Cina, un incremento del 58,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Gran parte delle vendite della “BYD” nel 2024 ha riguardato modelli ibridi plug-in, che rappresentano il 58% delle autovetture vendute. Per la prima volta, nel terzo trimestre del 2024 il fatturato trimestrale di “BYD” ha superato quello della statunitense Tesla, di proprietà di Elon Musk.