La coalizione di sinistra ha bollato il nuovo esecutivo “illegittimo” ed esageratamente “orientato a destra” rispetto all’esito del voto di luglio 2024
La coalizione di sinistra “Nouveau Front Populaire” (NFP) che ha vinto le elezioni legislative in Francia lo scorso luglio, piazzandosi davanti ad “Ensemble”, la coalizione centrista del presidente, Emanuel Macron, e ai “lepenisti” di “Rassemblement National”, l’estrema destra francese, ha criticato duramente la composizione del nuovo Governo di Michel Barnier, ritenuto ‘‘illegittimo” e troppo orientato a destra rispetto alla volontà del popolo francese, “chiaramente espressa durante il voto”.
La sinistra francese non è d’accordo che i “Repubblicani” – il partito di Barnier – dopo essere arrivati quarti “adesso hanno ottenuto alcuni ministeri importanti, tra cui quello dell’Interno, affidato all’ultraconservatore Bruno Retailleau”.
Come ha dichiarato il segretario socialista, Olivier Faure, la “mozione di sfiducia – fortemente sostenuta anche dall’ex presidente francese, Francois Hollande – potrà essere depositata dalla sinistra subito dopo la presentazione di politica generale, che il premier Barnier dovrà delineare il primo ottobre nel suo discorso davanti ai deputati dell’Assemblée Nationale”.
Uno dei problemi più urgenti per Barnier, è la presentazione in tempi rapidi della manovra finanziaria 2025, che sarà centrata sul risanamento dei deficitari conti pubblici francesi. E subito dopo la presentazione del nuovo esecutivo francese, il neopremier, intervistato domenica sera (22 settembre per chi legge) dal canale televisivo “France 2”, ha dichiarato di voler chiedere soprattutto ai più ricchi di assumersi il carico principale di questo sforzo di solidarietà: “Non voglio appesantire ulteriormente le imposte sull’insieme dei francesi che pagano più tasse di tutti i partner europei. Né sulle persone più modeste, né su chi lavora, né sulle classi medie”, ha detto il premier 72enne e già commissario dell’Unione europea, precisando che “nel tentativo di risanare i conti pubblici della Francia, non è escluso che in questo sforzo nazionale bisognerà fare in modo che partecipino le persone più ricche”.
Infine Barnier ha ricordato che “la gran parte del debito francese viene emesso sui mercati internazionali, esteri”, e in questo contesto “bisogna mantenere la credibilità della Francia”.