Francia, Macron convoca le elezioni dopo il tracollo europeo

Le legislative saranno fissate il 30 giugno e il 7 luglio 2024

Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, ha scioglierà il parlamento e convocherà nuove elezioni legislative per il 30 giugno.

La mossa in seguito ai risultati delle elezioni europee del 9 giugno che hanno visto la vittoria della formazione di destra Rassemblement Nationale di Marine Le Pen e Jordan Bardella che ha “doppiato” il partito del presidente, Renaissance. Non appena sono usciti, la sera del 9 giugno, gli exit poll che davano Reinassence al 15% contro l’oltre 30% del Rassemblement Nationale, Macron ha annunciato lo scioglimento dell’assemblea e le nuove elezioni che saranno il 30 giugno 2024 con secondo turno il 7 luglio.

“Non posso, alla fine di questa giornata, far finta che non sia successo nulla”, ha spiegato Macron che ha puntualizzato il fatto che le elezioni anticipate sono un fatto “grave, pesante, ma è soprattutto un atto di fiducia. Fiducia in voi, miei cari connazionali, nella capacità del popolo francese di fare la scelta più giusta per sé e per le generazioni future. Fiducia nella nostra democrazia. In Francia, i rappresentanti dell’estrema destra hanno raggiunto il 40 per cento dei voti espressi. È una situazione alla quale non posso rassegnarmi”.

I toni più critici contro la mossa di Macron arrivano da Jean-Luc Mélenchon, di La France Insoumise (FI), un partito di sinistra che ha espresso il suo rammarico perché non ha messo in gioco il suo mandato ma quello dell’Assemblea nazionale “rimandando a casa gli unici che fino a questo momento avevano una legittimità superiore alla sua”, ovvero i deputati.

Macron da mesi paga una forte crisi di consenso interno e il fatto di aver messo molte energie sulla politica estera, alzando i toni contro la Russia, per esempio, non sembra aver pagato così come non aveva pagato il rimpasto di Governo di gennaio 2024  quando diede il ruolo di primo ministro a Gabriel Attal, un under 40 scelto per cercare di arginare il giovane delfino di Le Pen, Jordan Bardella.

Tornando alle europee: alle spalle di Rassemblement National e Reinassence c’è Raphael Glucksmann (Partito socialista-Place Publique), con il 14% e sopra la soglia di sbarramento dovrebbero esserci anche i radicali di sinistra di La France Insoumise (8,3%-8,7%), i Républicains di François-Xavier Bellamy (7%) e anche Reconquète, lista di estrema destra guidata da Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen, avrebbe superato il 5%.