Francia, Macron esclude governo di sinistra, Melenchon vuole destituirlo

Definitivamente tramontata l'ipotesi Lucie Castets, oggi nuove consultazioni ma la La France Insoumise vuole la testa del presidente

Emmanuel Macron ha in previsioni nuove consultazioni il 27 agosto dopo il “no” definitivo a Lucie Castets. La funzionaria 37 enne era stata proposta dal Nouveau front populaire (NFP) già prima dei Giochi olimpici per il ruolo di primo ministro.

A sette settimane dal voto la Francia non esce dall’impasse e Macron, che ha giustificato il rifiuto alla proposta della sinistra “in nome della stabilità istituzionale” nelle nuove consultazioni sentirà tutti con l’esclusione di La France insoumise (LFI), il Rassemblement national (RN) e la destra ex repubblicana di Eric Ciotti.

Macron, nello spiegare il suo rifiuto a Castets con il fatto che un governo NFP sarebbe immediatamente “censurato”, ha invitato la stessa alleanza di sinistra a collaborare con le altre forze politiche.

“Ha la responsabilità che il paese non sia né bloccato né indebolito. I partiti politici di governo non devono dimenticare le circostanze eccezionali delle elezioni dei loro deputati al secondo turno delle legislative”, ha spiegato il presidente francese ricordando il fatto che nell’alleanza “anti RN” al secondo turno delle elezioni molti deputati vincenti di sinistra hanno preso voti di centro e di destra, e viceversa.

Il tempo stringe e la “tregua olimpica” nella politica interna francese è terminata ormai da più di due settimane. Nel frattempo, l’LFI di Jean-Luc Mélenchon ha confermato la volontà di presenterà una mozione di destituzione nei confronti di Macron. “Il Presidente della Repubblica ha appena creato una situazione eccezionalmente grave. La risposta popolare e politica deve essere rapida e ferma. Verrà depositata la mozione in caso di inadempimento dei suoi doveri manifestamente incompatibile con l’esercizio del suo mandat”, si legge si X.