Francia: nasce il nuovo vecchio Governo

Il Governo del neo premier, François Bayrou, comprende 19 ministri riconfermati ed è stato subito battezzato dalla stampa francese una sorta di “Ritorno al futuro”.

François Bayrou

Lunedì sera (23 dicembre per chi legge) l’Eliseo ha annunciato la composizione del nuovo Governo francese, nominato dal presidente Emmanuel Macron e guidato dal primo ministro, François Bayrou (nella foto). L’esecutivo è composto da 17 donne-ministro e da altrettanti uomini, ha annunciato il segretario generale dell’Eliseo, Alexis Kohler.

Bayrou si è detto “fiero’‘ di questo ‘‘collettivo d’esperienza per riconciliare e ripristinare la fiducia di tutti i francesi”, dopo i mesi caotici seguiti alla decisione del presidente Macron di sciogliere il Parlamento.

Il Governo Bayrou comprende 19 ministri riconfermati rispetto al precedente esecutivo sfiduciato di Michel Barnier, tra cui Sébastien Lecornu (difesa), Jean-Noël Barrot (esteri), Annie Genevard (agricoltura), Rachida Dati (cultura), Astrid Panosyan-Bouvet (lavoro e occupazione) e Valérie Létard (alloggio).

Il nuovo-vecchio esecutivo è stato subito bollato dalla stampa francese una sorta di “Ritorno al futuro” (dal titolo del celebre film “Back To The Future”). “Questo Governo è il futuro”, ha risposto il premier.

Nell ambito del rimpasto due ex primi ministri, Elisabeth Borne e Manuel Valls, saranno a capo rispettivamente del Ministero dell’Istruzione e del Ministero d’Oltremare. Elisabeth Borne avrà anche “in portafoglio minesteriale” la delega all’Educazione nazionale, l’Istruzione superiore e la Ricerca. Manuel Valls si occuperà del dicastero per i territori d’Oltremare e avrà a che vedere con un dossier estremamente pesante: l’emergenza della situazione a Mayotte, dopo il passaggio dell’uragano Chido (il 23 dicembre la Francia ha celebrato il lutto nazionale) nonché il rompicapo della tesissima situazione sociale alla Nuova Caledonia.

Tre mesi dopo aver lasciato gli Interni, il macroniano ed ex “repubblicano”, Gérald Darmanin, torna al Governo, sempre con il rango di ministro di Stato, con l’incarico della Giustizia. Il “falco” di Les Républicains (LR, centro-destra) noto per il pugno duro contro i migranti clandestini, Bruno Retailleau, è stato confermato a capo del ministero degli Affari Interni, mentre a Jean-Noël Barrot è stata affidata la guida degli Affari esteri, a Sébastien Lecornu quella delle Forze armate.

Al ministero dell’economia, al posto di Antoine Armand, è stato scelto un “outsider” della politica, Eric Lombard, finora direttore della Cassa depositi e prestiti di Parigi nonché numero uno della società di assicurazioni, Generali France. Secondo la stampa francese “si tratta di una nomina di alto profilo tecnico per contribuire alla rapida adozione della legge di bilancio 2025 – teoricamente nei primi mesi dell’anno nuovo – e anche per rassicurare partner europei e per riconquistare la fiducia dei mercati finanziari sui disastrati conti pubblici della Francia”. Sarà affiancato dalla macronista Amélie de Montchalin, responsabile dei Conti pubblici, in un momento in cui la Francia sta affrontando una delle peggiori crisi di bilancio della sua storia recente. Tra gli altri portafogli economici, Laurent Marcangeli (del movimento “Horizons”) sarà responsabile della Funzione pubblica, mentre Annie Genevard (LR) manterrà l’Agricoltura.

Infine l’ex ministro socialista, François Rebsamen, è stato nominato a capo del dicastero dell’Assetto territoriale e del Decentramento. Catherine Vautrin, stretta collaboratrice del condannato a un anno dei domiciliari ex premier, Nicolas Sarkozy, è stata nominata a capo di un grande ministero della Sanità e del Lavoro.