Corrono anche i prezzi: +1,2% a settembre
Il nuovo Governo francese del primo ministro Michel Barnier deve far fronte alla pesante eredità sia per quanto riguarda il deficit del bilancio, che per quel che riguarda il tasso d’inflazione. Secondo i dati, appena pubblicati dall’Istituto nazionale delle statistiche e degli studi economici (INSEE) il debito pubblico della Francia alla fine della prima metà del 2024 è salito al 112% del Prodotto interno lordo, in notevole aumento rispetto al 110,5% registrato alla del primo trimestre. In termini di denaro nel periodo compreso tra aprile e giugno del 2024, il debito pubblico è aumentato di 68,9 miliardi di euro arrivando a quota 3.228,4 miliardi di euro.
Neanche l’inflazione lascia tregua: a settembre, stando ai calcoli preliminari dell’INSEE, il tasso d’inflazione in Francia è cresciuto ancora dell’1,2% su base annua, dopo aver registrato il +1,8% nel mese di agosto 2024. Secondo gli analisti dell’INSEE “il rallentamento è riconducibile al calo dei prezzi dei servizi, scesi dal 3% al 2,5%, alla diminuzione dei prezzi dell’energia e dei prodotti manifatturieri, che nei primi venti giorni di settembre sono scesi rispettivamente del 3,3% e dello 0,3 per cento.