Dall’inizio dell’anno gli investitori hanno testualmente “prosciugato” gli stock funds europei, ritirandone 27 miliardi di dollari. Il denaro in massa viene trasferito nei fondi americani. Secondo l’agenzia Bloomberg “solo nell’ultima settimana del mese di giugno la fuga di investimenti dai fondi azionari europei ha totalizzato i 4,6 miliardi di dollari”.
In una nota diffusa venerdì 30 giugno da Bank of America, che cita le statistiche raccolte da Epfr Global, si parla di un esodo di capitali vero e proprio dall’Europa, che dura ormai da 16 settimane.
Secondo l’analista di Bloomberg, Michael Msika, “il deflusso di capitali evidenzia come il rally dei mercati azionari europei si è esaurito proprio nel momento in cui l’indice Nasdaq 100 ha registrato nella prima metà dell’anno la migliore performance di tutti i tempi. Il Regno Unito ha contribuito molto a questa situazione negativa con il suo Ftse 100 poco cambiato dall’inizio del 2023”.
Gli scarsi risultati economici della regione europea riflettono in parte l’attuale interesse degli investitori per i titoli dei giganti tecnologici Mega Cap, il cui peso negli Stati Uniti aumenta di anno in anno. Attualmente i colossi tecnologici rappresentano oltre il 44% della capitalizzazione di mercato totale di tutte le società Mega Cap, secondo una ricerca di BestBrokers. Le tre società di maggior valore Apple, che ultimamente ha superato i 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, Microsoft e Alphabet rappresentano più del 31% della capitalizzazione di mercato totale di tutte le società Mega Cap.
“L’esposizione tecnologica sta guidando nuovamente i flussi azionari regionali, a vantaggio delle azioni statunitensi e del dollaro”, cita Bloomberg l’esperto per le strategie d’investimento presso Barclays Plc, Emmanuel Cau, secondo cui “l’Europa è stata l’unica grande regione a registrare deflussi di capitali in giugno 2023”.
“Al contrario – ha notato Cau – gli investitori statunitensi hanno iniziato per la prima volta quest’anno a vendere titoli europei, in seguito alla scarsa performance del Vecchio continente, che potrà accelerare ancora di più l’esodo di capitali dalla regione”.
In precedenza Bloomberg aveva scritto, che “gli investitori si sono sbarazzati dei titoli delle società che producono beni di lusso e delle imprese del settore energetico. La svendita ha seguito la pubblicazione delle informazioni secondo cui la ripresa economica cinese sarebbe più lenta rispetto alle previsioni”.
Infine, secondo le previsioni di Morgan Stanley, “già entro la fine della stagione estiva il mercato azionario europeo sarà soggetto a una correzione negativa del 10% a causa dell’eventuale rallentamento della crescita economica e del peggioramento della situazione di liquidità”.
Dall’inizio del 2023, l’indice Msci Europe Index, che comprende azioni delle società ad alta e media capitalizzazione nei 15 Paesi europei, è cresciuto di circa il 9 per cento. Vale a dire che la correzione negativa, predetta dagli analisti di Morgan Stanley, riporterà il mercato azionario europeo sui livelli, registrati nel novembre del 2022.